Cerca

Test Miles 33

Scopri tutti gli eventi

EVENTI

Crisi postale

Belluno, IL PD attacca la chiusura degli uffici postali: Camani e Montanariello chiedono a Zaia impegno concreto e un tavolo regionale

I consiglieri dem rispondono alle dichiarazioni del presidente della Regione Veneto, sottolineando la necessità di azioni immediate per fermare lo smantellamento degli uffici postali nelle aree montane

Montanariello e Camani commentano le chiusure postali del Bellunese

Montanariello e Camani commentano le chiusure postali del Bellunese

Il tema della chiusura degli uffici postali nel territorio bellunese, fenomeno che sta coinvolgendo tutto il Veneto, torna al centro del dibattito politico. I consiglieri regionali del Partito Democratico Vanessa Camani, capogruppo, e Jonatan Montanariello rispondono alle dichiarazioni del presidente della Giunta regionale Luca Zaia, definendo le sue parole di attenzione «tardive» e prive di indicazioni concrete sulle strategie per fermare lo smantellamento degli sportelli.

«Da anni – spiegano Camani e Montanariello – solleviamo questa emergenza, ma senza ottenere risposte dal governo regionale, che spesso respinge le nostre richieste sostenendo che la competenza non spetta alla Regione. Nonostante ciò, meno di un mese fa abbiamo nuovamente presentato proposte costruttive, supportate da dati aggiornati raccolti da SLC CGIL: da aprile 2023 a novembre 2025, infatti, sono stati complessivamente 10.225 i giorni di chiusura degli uffici postali in Veneto».

I due consiglieri ricordano che Poste Italiane, pur essendo in parte una società a partecipazione pubblica, ha il dovere primario di garantire la presenza di presidi sul territorio, soprattutto nelle aree più fragili e disagiate come le zone montane. «Il disagio per i cittadini – aggiungono – si traduce in disuguaglianze sociali accentuate, che colpiscono in particolare le persone più vulnerabili».

Per questo motivo, Camani e Montanariello chiedono l’apertura di un tavolo regionale di confronto con Poste Italiane per affrontare la problematica, la sospensione immediata delle chiusure programmate nelle zone più svantaggiate e l’attivazione di sportelli mobili temporanei in attesa della riapertura degli uffici in manutenzione.

«È tempo che Zaia passi dalle parole ai fatti, garantendo un presidio reale e stabile nei territori» concludono i rappresentanti del Pd.

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edizione