martedì, 19 Marzo 2024
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Qualità dell’aria “sorvegliata speciale” nel Miranese

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Le centraline monitorano in tempo reale il Pm 10 e il Pm 2.5

Polveri sottili nel Miranese, si allarga la rete indipendente di centraline per il monitoraggio della qualità dell’aria. Da inizio anno ne sono in funzione una decina, da Campalto a Santa Maria di Sala grazie al lavoro del Forum dell’Aria, gruppo di comitati e associazioni che da alcuni anni opera sul territorio e di cui fanno parte, tra i tanti, il circolo di Legambiente Miranese, Opzione Zero, Valore Ambiente, Possibile Salese, l’Ecoistituto del Veneto, il “Comitato per la decrescita felice” di Salzano, la Fiab di Spinea.

Riconosciuto dall’Arpav, che ha di recente manifestato disponibilità a collaborare per sensibilizzare i cittadini, il Forum dell’Aria sta espandendo in questi mesi la propria area di competenza, sono infatti previste nuove installazioni anche nel padovano, trevigiano e pure nel vicentino. Le centraline monitorano in tempo reale la situazione del Pm10 ma anche del Pm2.5, cioè del particolato più sottile, ma altrettanto forse anche più pericoloso per la salute.

I dati sono costantemente a disposizione dei cittadini sul sito del progetto “Che Aria Tira Veneto”, mentre è già allo studio la possibilità di utilizzare nei prossimi mesi strumentazioni ancora più performanti che possano rilevare anche le polveri cosiddette ultra-fini, il Pm1, ma anche l’umidità, la pressione e la temperature: “Le persone sono curiose, vogliono avere la situazione sotto controllo – spiega Luca Fattambrini, referente per il Forum dell’Aria – ormai è un dato quasi necessario”.

E strettamente collegato alla nostra salute: “Non è nostra intenzione fare allarmismo – prosegue il referente del Forum – le rivelazioni ci servono piuttosto per proporre iniziative, dal traffico al verde urbano, alla pedonalizzazione, molto si può fare ad esempio anche con l’utilizzo di concimi diversi in agricoltura. In queste settimane abbiamo in programma incontri nelle diverse zone per informare sul rapporto tra l’aumento degli inquinanti e le crisi di salute”.

Elena Callegaro