lunedì, 29 Aprile 2024
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Debutta a Vicenza “Extinction rebellion”: lotta contro gli investimenti delle banche nel petrolio

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Un sit-in di protesta davanti a Banca Intesa con una scritta: “Non possiamo mangiare denaro”

Extinction rebellion: un’immagine scattata in corso Palladio di fronte alla sede di Banca Intesa

Una ribellione contro l’estinzione che il genere umano si sta procurando da solo. In corso Palladio s’è vista una curiosa manifestazione: un lenzuolo con una scritta a mano: “Non possiamo mangiare denaro”, giusto di fronte alla sede di Banca Intesa. C’era anche una persona a torso nudo intenta a colorarsi di nero il corpo, a simulare il fatto che ormai siamo costituiti di petrolio. Di cosa si tratta? Dei manifestanti appartenenti a Extinction Rebellion che, come spiega un volantino che distribuivano, è un gruppo internazionale preoccupato degli investimenti delle banche nei combustibili fossili. Loro si vogliono ribellare all’estinzione: “Ogni euro dato a ciò che produce gas serra – si legge – è un euro che compra alluvioni, ondate di calore, migrazioni e malattie (anche pandemiche). In Italia l’80% degli investimenti nel settore proviene dalle due banche principali (cioè Intesa San Paolo e Unicredit, ndr.) che contribuiscono a destabilizzare l’economia e il clima, mettendo in pericolo i propri investitori e i cittadini. Se la tua banca investe in combustibili fossili, puoi chiederle di disinvestire – questo il messaggio finale del volantino – Se non lo fa, puoi spostare i tuoi risparmi in una banca più attenta alla sicurezza tua e dei tuoi figli, come Banca Etica”.

Extinction rebellion è nato sulla scia del rapporto Ipcc sulla lotta al cambiamento climatico

Extinction Rebellion, come si legge nel loro sito, è un movimento fatto di persone di ogni estrazione sociale. È iniziato in risposta al rapporto IPCC sulla lotta ai cambiamenti climatici il quale afferma che abbiamo solo 12 anni per fermare i catastrofici cambiamenti climatici e la nostra comprensione del fatto che siamo entrati nel sesto evento di estinzione di massa. È iniziato in piccolo ed ha fatto il suo debutto nel Regno Unito il 31 ottobre 2018, è cresciuto molto rapidamente e ora ci sono gruppi di Extinction Rebellion in 72 Paesi e circa 30 gruppi locali in Italia. La maggior parte delle persone che lavorano per Extinction Rebellion nel mondo sono volontari, una piccola percentuale riceve un rimborso. Le decisioni vengono prese sulla base di un modello di organizzazione chiamato “sistema auto-organizzante”: le persone fanno ciò che possono in base alle capacità e al tempo che possono offrire.

Extinction Rebellion in Italia – prosegue la loro descrizione – è composto da persone di ogni estrazione sociale, da studenti e da pensionati, da psicologi e da insegnanti, da precari e da famiglie, dal Veneto alla Sicilia. Siamo rigorosamente non violenti e riluttanti trasgressori della legge. Seguiamo la tradizione dei movimenti non violenti di disobbedienza civile come il movimento per i diritti civili e il movimento che pose fine all’apartheid.