Oggi il procuratore di Venezia Bruno Cherchi ha aggiornato in merito all’indagine che coinvolge Filippo Turetta. Il giovane era indagato per tentato omicidio, accusa ovviamente aggiornata alla luce del ritrovamento del corpo di Giulia Cecchettin sabato mattina
“Solo all’esito degli ulteriori approfondimenti potrà essere meglio chiarito lo sviluppo dei fatti e quindi il più preciso inquadramento giuridico che, in via di provvisoria, è comunque mutato in artt. 575, 577 comma 2° ultima parte 605 C.P”. Che, tradotto, significa: omicidio volontario (575) aggravato dal legame sentimentale (577) e il sequestro di persona (605).
“L’arresto di quest’ultimo, a seguito dell’emissione del mandato europeo da parte della
polizia tedesca, ha poi posto un punto fermo nelle indagini – fa sapere la Procura in una nota stampa – Sono in corso le necessarie attività processuali per la consegna dell’indagato che devono tenere conto anche delle norme processuali della Repubblica Federale Tedesca
e quindi delle modalità e dei tempi ivi previsti. La gravità delle contestazioni e il clamore mediatico suscitato dai fatti necessita ora di una decantazione in modo che le indagini procedano in modo spedito ma con tutte le garanzie che, previste a tutela di tutte le parti coinvolte, portino ad una ricostruzione completa che comunque eviti di indicare responsabilità prima che queste vengano accertate nei luoghi e nei tempi previsti dal codice di rito con la terzeità di cui questa Procura è costituzionalmente garante”.
Il procuratore Cherchi parlando con i giornalisti a margine di un convegno a Padova ha poi aggiunto: “Io capisco naturalmente l’attenzione per un caso così grave che ha colpito tutti quanti perché sono i ragazzi della porta accanto. Ma a questo punto le indagini devono proseguire nella calma e nella serenità che tutte le indagini devono avere e soprattutto con una serenità per tutte le persone coinvolte, che sono sicuramente la parte offesa ma anche l’indagato che ha diritto a essere trattato in maniera serena, obiettiva anche da parte dell’opinione pubblica, che deve frenare questa partecipazione emotiva che può creare e che sta creando qualche difficoltà alle persone coinvolte”.
La Procura è in contatto con l’autorità giudiziaria competente e con la polizia tedesca. “È chiaro che il ritrovamento della ragazza muta il titolo di reato da tentato omicidio in omicidio consumato e quindi questo sarà rinotificato. Abbiamo già chiesto il trasferimento in Italia del ragazzo, ma questo è sottoposto alla procedura penale tedesca che ha i tempi e i modi che sono lì previsti, di cui naturalmente dobbiamo dobbiamo tenere conto”.
Filippo Turetta al momento non ha fornito spiegazioni: “Non è stato interrogato perché per essere interrogato bisogna che si nomi un difensore – precisa Cherchi -. Dobbiamo interrogarlo ma questo avverrà quando ci verrà consegnato. Certo, se i tempi fossero lunghe potremmo pensare di andare a sentirlo in Germania però questo lo vedremo nei prossimi giorni”.
Sulle modalità dell’arresto, Cherchi spiega: “Era chiaro che questa fuga non poteva durare più di tanto proprio perché si tratta di un soggetto non inserito in ambiti di criminalità organizzata per cui gli appoggi esterni, anche se ci fossero stati, sarebbero stati limitati e infatti è andata esattamente così. Non si è costituito ma è stato prontamente individuato”.
Quanto all’omicidio, Cherchi spiega che “dobbiamo ancora valutare i dati di fatto e questo potrà essere fatto solo dopo l’autopsia e dopo gli altri accertamenti tecnici irripetibili che potranno essere disposti solo dopo che saranno notificate le richieste all’indagato”.