domenica, 28 Aprile 2024
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Quinto di Treviso, Comitato No Aeroporto Canova: “Servono studi sulla salute: finora trascurati i cittadini”

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“La considerazione della salute dei residenti è praticamente inesistente”

Torna all’attacco il Comitato Aeroporto Treviso. Dopo le dichiarazioni apparse nel mese di settembre sui giornali inerenti il blocco dello studio sulla salute dei 20mila cittadini residenti nei pressi dello scalo gestito da Save/AerTre e sotto alle rotte di atterraggio e decollo, causato dall’attesa della sottoscrizione di Enac che avrebbe permesso di far partire l’indagine, il Comitato è tornato a far sentire la propria voce, incapace di comprendere quale sia il motivo di tanta titubanza.

Che siano forse “le prevedibili e rilevanti problematiche sanitarie?”, si chiede il gruppo contrario all’aeroporto Canova di Quinto di Treviso. “La considerazione della salute dei residenti è praticamente inesistente” affermano dal Comitato.

Di fatto, ricorda il Comitato, la specifica prescrizione, vincolata all’approvazione del Masterplan, testualmente prevede la “redazione di uno studio specifico circa la salute pubblica, definito di comune accordo con l’Arpav e l’Unità sanitaria locale e sviluppato su un campione significativo di abitanti esposti agli effetti potenziali dell’esercizio aeroportuale”.

E ancora: “Lo studio dovrà valutare anche gli eventuali effetti dell’inquinamento atmosferico e dovrà includere dati epidemiologici sui ricoveri ospedalieri per malattie respiratorie croniche, asma bronchiale, malattie cardiovascolari e tumori polmonari nei due Comuni impattati dall’aeroporto (Treviso città e Quinto di Treviso) oltre che sui relativi dati di mortalità”.

Anche le modalità di attuazione prevista dalla prescrizione sono chiare: “Durante l’esercizio e completato entro 3 anni”.

“La nostra organizzazione ha ripetutamente proposto un’indagine perlomeno decennale retroattiva – continua il Comitato –. Sono trascorsi anni senza che qualche pertinente autorità del territorio si ponesse lo scrupolo di attivare una seria indagine sanitaria atta a recepire le giustificate preoccupazioni della popolazione, nonostante le ripetute richieste”.

Criticità e mancanze però, a detta del Comitato non finiscono qui: “persistente superamento dei limiti acustici in aree di zonizzazioni acustiche, senza alcun efficace intervento mitigativo; non conoscenza dell’entità del tipico nocivo inquinamento atmosferico, imputabile alle ravvicinatissime movimentazioni aeronautiche; mancata attuazione della prevenzione primaria che prevede il compito istituzionale di “garantire la tutela della Salute, prevenzione delle malattie e della disabilità, miglioramento della qualità di vita”, in considerazione del rischio di esposizione ad inquinanti mai preso in considerazione dalle Autorità Sanitarie, nonostante ripetute richieste”, elenca l’organizzazione No Aeroporto, solo per nominarne alcune.

“È ora di dire basta al mancato rispetto del diritto fondamentale alla salute – conclude il Comitato –, prevedendo la chiusura dell’aeroporto Canova di Treviso”.

Gaia Zuccolotto

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