domenica, 28 Aprile 2024
HomePadovanoPadovaPadova, due pediatri in Mozambico insieme a Medici con l’Africa Cuamm

Padova, due pediatri in Mozambico insieme a Medici con l’Africa Cuamm

Tempo di lettura: 3 minuti circa

Sono in partenza per il Mozambico, Irene Avagnina e Marco Frison insieme a Medici con l’Africa Cuamm.

 Entrambi pediatri, 35 anni lui, 34 lei. Marco, che partirà sabato 20 gennaio, è originario di Bassano del Grappa e vive a Padova da quando si è trasferito come studente del collegio Cuamm durante gli studi in Medicina.

Irene è di Roma ma abita a Padova da circa 8 anni, da quando ha cominciato la specializzazione all’Università. Andranno a Beira, dove Irene è già stata nel 2019, come specializzanda, inserita nel progetto Jpo e raggiungerà il marito i primi giorni di febbraio.

I pediatri

«Quando sono partita come specializzanda, ero convinta di andare lì a fare la mia parte – racconta Irene Avagnina –. Poi però mi sono resa conto che facevo parte di una squadra, di un gruppo, che non ero da sola e che insieme, con i colleghi mozambicani e con i medici Cuamm, si andava nella stessa direzione. Se fai le cose da solo, in Africa, non vai da nessuna parte. L’Africa mi ha insegnato che bisogna essere sempre creativi e imparare a trovare soluzioni nuove e diverse. Soprattutto l’Africa mi ha chiarito le idee su che tipo di medico voglio essere. Ovvero, un medico che ha scelto la cura e la relazione, un medico che vuole “stare” e non solo fare. Stare dentro la relazione con il malato, dare un senso e un valore alla cura e alla vita delle persone».

Ed è proprio per questo che Irene riparte, ora insieme al marito Marco Frison, che sottolinea: «Partiamo perché è una bella idea. Condividiamo lo stile del Cuamm e il modo di operare che ha, quel “con” l’Africa, quel mettersi a servizio dove c’è più bisogno. La scelta della cooperazione in questo particolare momento, ci aiuta a riflettere su tanti interrogativi e tanti privilegi che diamo per scontati, per esempio, sulla garanzia di sistema sanitario nazionale, sulla salute come diritto e come bene pubblico».

E conclude Irene: «L’Africa è una bella opportunità di crescita come persona e come medico. Il ricordo più bello che ho di quando sono stata giù è l’aver riscoperto “il valore del tempo”. Tutto in Africa è scandito dalla natura. Le giornate iniziano con il sorgere del sole, con estrema calma, e tutto è molto naturale. E poi c’è la musica. Ovunque. Le donne e le mamme che cantano, in ospedale, per la strada. Questo mi trasmetteva un senso di positività. Non mancheranno anche i momenti difficili, di certo, soprattutto di fronte alla frustrazione di certe situazioni in cui basterebbe poco per salvare la vita a un bambino, ma lì non c’è nemmeno quel poco».

In Mozambico dal 1978

Medici con l’Africa Cuamm è presente in Mozambico dal 1978. Oggi sono impegnati nel paese circa 240 operatori, distribuiti in diverse zone e in numerosi progetti nelle provincie di SofalaCabo DelgadoZambesia e Tete, a supporto di circa 54 strutture sanitarie. A Beira, nella Provincia di Sofala, la seconda città del paese dopo la capitale Maputo, i medici del Cuamm lavorano per la salute materno-infantile nell’Ospedale centrale, che serve un bacino di 1.600.000 abitanti. Insieme garantiscono assistenza nei centri di salute urbani, svolgendo attività di prevenzione e trattamento dell’Hiv/Aids tra i giovani e le donne.

Sempre a Beira, dal 2004, il Cuamm collabora con l’Università Cattolica del Mozambico per formare i futuri medici nel loro paese natale, inviando medici docenti e raccogliendo fondi per sostenere economicamente gli studenti meritevoli, attraverso borse di studio. In questi anni, sono ben 457 i medici mozambicani laureatisi a Beira, anche grazie al Cuamm. Nel nord, al confine con la Tanzania, Medici con l’Africa Cuamm lavora nel distretto di Cabo Delgado, area in cui area tristemente nota per l’instabilità e gli scontri dei ribelli. Il numero di sfollati interni ha raggiunto l’allarmante cifra di più di 750.000 persone, su una popolazione di 1,2 milioni di abitanti. Medici con l’Africa Cuamm garantisce interventi di salute materno-infantile e fornisce assistenza medica di base agli sfollati. Mentre nell’area di Tete, il lavoro si concentra sull’ambito di salute sessuale-riproduttiva degli adolescenti.