sabato, 27 Aprile 2024
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Padova, è nata la prima comunità energetica rinnovabile

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Dopo le prime adesioni il gruppo si sta allargando. Con un “Guizzo di energia” nasce la Comunità per sfruttare al meglio il fotovoltaico

A sud di Padova sta sorgendo una comunità energetica rinnovabile, e vuole crescere: il nucleo iniziale è composto da famiglie che stanno ricevendo nuove adesioni da altre famiglie, piccole aziende e altre organizzazioni e che vuole aprirsi alle scuole, alle parrocchie, al terzo settore, all’Università per produrre, condividere e utilizzare energia rinnovabile in modo efficiente.

È una comunità legata alla cabina primaria della gestione dell’energia: stiamo parlando dei Quartieri della zona sud di Padova, Guizza, Salboro, Crocefisso e la zona ovest di Voltabarozzo, Mandria, Mandriola, Paltana, la parte sud della Sacra Famiglia e della Madonna Pellegrina.

La cabina primaria è inoltre la stessa anche di tutto il comune di Albignasego per cui “Guizzo di Energia”, questo il nome della Comunità, potrà essere intercomunale. Il primo nucleo era di 33 famiglie con un Direttivo di cinque persone.

I vantaggi

Quali sono i vantaggi di una Comunità energetica rinnovabile (Cer)? “Uno dei costi principali dell’energia è dato dalla distribuzione che spesso costa più della materia prima; la comunità energetica rinnovabile vuole riuscire non solo a produrre, ma anche a mantenere la distribuzione a livello decentrato, fare in modo che la produzione e il consumo di energia avvenga in prossimità – spiega Dario De Re, aderente alla Comunità energetica –. Siamo in attesa dell’approvazione dei decreti che sanciranno la partenza ufficiale delle comunità energetiche”.

Pannelli solari

Con la nuova normativa chi produce energia con i propri panelli solari potrà immettere in rete tutta l’energia che non viene consumata nella propria abitazione; se quest’energia viene consumata all’interno della cabina primaria da altri soci della comunità energetica, per ogni megawat che viene prodotto e consumato verranno riconosciuti circa 110 euro alla comunità energetica. La comunità distribuisce questo incentivo tra chi produce l’energia, tra chi la consuma e alla Comunità. Si aderisce versando cento euro, l’ingegnere che fa da consulente predispone un progetto di fattibilità.

La testimonianza

Io ho installato il fotovoltaico tre settimane fa – racconta ancora Da Re – un impianto da 4 kilowat. La mia famiglia programma la lavatrice e lavastoviglie dalle 10 alle 14; malgrado questo abbiamo un surplus di energia che non consumiamo perché fino alle quattro la mia famiglia non è in casa.

L’ipotesi è che io possa rientrare ogni anno con una cifra di 350-370 euro che mi consente di pagare totalmente il mio impianto in cinque anni. Il surplus di energia viene ceduto alla Comunità, e una parte dell’incentivo statale viene devoluto a favore del territorio per iniziative a vantaggio degli abitanti della zona interessata.

La Comunità Energetica Rinnovabile a Padova è un piccolo esempio di come l’innovazione e la collaborazione possono portare a soluzioni sostenibili e vantaggiose per tutti”.

Comunità energetica rinnovabile

Con la Comunità energetica rinnovabile i cittadini possono investire direttamente negli impianti e ricevere un ritorno sugli investimenti sotto forma di energia più economica o persino gratuita.

La produzione e la distribuzione dell’energia sono controllate localmente, riducendo la necessità di lunghe linee di trasmissione e minimizzando le perdite energetiche. La Comunità organizza eventi e workshop per educare sui benefici dell’energia rinnovabile e su come ognuno può contribuire.

Il progetto mira a sfruttare l’energia del sole, con pannelli sui tetti delle abitazioni, dei condomini e ipotizzando anche una riqualificazione di luoghi che potrebbero diventare preziose fonti di energia.