domenica, 28 Aprile 2024
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Carcere di Montorio, la consigliera regionale del Pd Bigon presenta una mozione: «Troppi suicidi, bisogna incrementare personale sanitario e attività lavorative»

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Nella mozione presentata dalla consigliera regionale del Pd Anna Maria Bigon si richiede l’incremento del personale sanitario e un maggior accesso al lavoro per i detenuti del carcere veronese. 

La consigliera regionale del Partito Democratico, Anna Maria Bigon, ha annunciato la presentazione di una Mozione sulla situazione in cui versa il carcere veronese”.

Dopo la sua recente visita al carcere di Montorio, durante la quale si è confrontata con la direttrice, il responsabile della medicina e lo psichiatra, Bigon spiega che “è emerso un quadro rispetto al quale è necessario che il Consiglio regionale assuma una posizione unanime per spingere Regione e Governo ad assumere le doverose misure per scongiurare una scia di morte e sofferenze dei detenuti che sono inaccettabili per un Paese civile”.

Secondo la consigliera del Pd, le cause della situazione di stress in cui versa la Casa circondariale veronese sono da riconoscersi nel sovraffollamento pari al 165%, nella carenza del personale sanitario e di figure di ascolto e mediazione. Per questa ragione Bigon ha richiesto l’accesso agli atti per un confronto tra pianta organica prevista e numero degli operatori.

La mozione

“Nel testo della mozionespiega la consigliera del Pd – si ricorda inoltre che il Garante dei diritti delle persone private della libertà personale del Comune di Verona lamenta che nell’istituto penitenziario veronese l’attività lavorativa e formativa risulta essere carente e svolta da un numero esiguo di detenuti. Questa carenza impatta in maniera determinante sulla vita quotidiana dei carcerati i quali, in assenza di attività lavorative, trascorrono la propria reclusione in uno stato di alienazione“.

Sono quindi fissati una serie di impegni per la Giunta regionale: dal promuovere la digitalizzazione del sistema informatico sanitario, così da diminuire il carico di lavoro burocratico e garantire l’accesso aggiornato alle situazioni dei detenuti in minor tempo; all’incremento del personale sanitario, in particolare psichiatri, psicologi, infermieri e medici; all’individuare, infine, le soluzioni per garantire in misura maggiore l’attività lavorativa ai detenuti.

Alessia Soriolo