domenica, 28 Aprile 2024
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Il progetto “Università responsabile” per combattere molestie e discriminazioni

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UniRe: l’innovativo progetto dell’Università di Padova contro discriminazioni e violenze di genere

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Incontri formativi e informativi per l’intera comunità accademica, con l’obiettivo di fare dell’Università di Padova, sempre più, un luogo di studio e di lavoro privo di discriminazioni e impegnato contro molestie e violenze di genere.

L’apertura di un punto di ascolto e di supporto antimolestie e la promozione di un crowdfunding per finanziare assegni per ricerche destinate ad affrontare i temi in questione, attività di sensibilizzazione rivolta alla cittadinanza e, soprattutto, destinata a docenti e a dirigenti scolastici degli istituti scolastici secondari di secondo grado, dato che si tratta di problematiche generalizzate e radicate nella società.

Il progetto

Sono questi i cardini del progetto UniRe (Università Responsabile), fortemente voluto e messo a punto dalla governance dell’ateneo patavino e approvato dal Senato accademico. Un progetto biennale che vede un investimento, da parte dell’Università di Padova, di 250mila euro.

Nel nostro ateneo c’è, negli ultimi anni, una crescente attenzione e sensibilità verso ogni tipo di discriminazione e molestia – ricorda Daniela Mapelli, rettrice dell’Università di Padova –. Un’attenzione che va di pari passo con l’impegno e le azioni messe in campo per contrastare ogni forma di discriminazione. Il progetto Università Responsabile si innesta sulla strada che abbiamo intrapreso: è un piano strutturato e unitario, che abbiamo messo a punto ascoltando la comunità accademica che ha, al suo interno, specifiche ed elevate conoscenze e competenze sui temi trattati.

Come ogni grande struttura, anche noi non siamo estranei, seppur raramente, a episodi di violenza e stereotipi legati al genere e alle minoranze. Episodi che, grazie all’ampia rete di organi di tutela, vengono tutti affrontati e analizzati. C’è quindi consapevolezza di quanto accade, così come c’è, allo stesso tempo, la sicurezza per tutte e tutti che non esistano angoli bui capaci di sfuggire all’attenzione del nostro ateneo. Vogliamo ora, con questo ambizioso e articolato progetto, continuare a promuovere un’attenzione diffusa sui temi in questione, cercando di coinvolgere più persone possibili. La differenza, infatti, per la parte che ci compete, la possiamo e dobbiamo fare noi, donne e uomini che fanno parte dell’ateneo patavino, con la nostra sensibilità e le nostre azioni”.

Sara Busato