domenica, 28 Aprile 2024
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Sicurezza a Vicenza, i reati diminuiscono fortemente e inizia l’operazione “Strade sicure” con 18 soldati dell’esercito

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Il prefetto: da gennaio a marzo diminuiti furti e rapine grazie alle iniziative prese

Un’immagine dell’operazione “Strade sicure”

Sono diminuiti tra gennaio e marzo i reati a Vicenza, Merito delle iniziative sulle sicurezza messe in atto da prefettura e Comune. I dati, illustrati dal prefetto Salvatore Caccamo, sono eloquenti: i furti in appartamenti sono passati dai 74 di gennaio a 19 di marzo, quelli nei negozi da 25 a 12, le rapine da 19 a 5. Anche le spaccate nei negozi sono in sensibile decremento, dopo un arresto importante, perché ne aveva commesse parecchie. Operazioni ad alto impatto, controlli straordinari, la stazione mobile della polizia locale, ossia la pattuaglia che ogni sera fino a mezzanotte ha sorvegliato il centro, hanno avuto l’effetto deterrente che ci si attendeva. Tra i provvedimenti, sottolinea il prefetto Caccamo, c’è anche il controllo di vicinato attivato dal Comune e il patto per Vicenza sicura in via di stipula. Inoltre, il prefetto ricorda come “esemplare” il finanziamento dell Confcommercio per aumentare la videosorveglianza degli esercizi commerciali.

Prefetto Caccamo, questore Sallustio e i comandanti di carabinieri e Finanza, Moscati e Sallustio

Adesso, almeno sino alla fine dell’anno, ritorna l’operazione Strade sicure: 18 guastatori del genio dell’esercito sorveglieranno le zone calde di Vicenza: Campo marzo, il Quadrilatero e il centro storico, compreso corso Palladio fino a piazza Matteotti. L’iniziativa è stata presentata in prefettura dal prefetto, dal questore Sallustio, dai comandanti di carabinieri e guardia di Finanza, i colonnelli Giuseppe Moscato e Cosmo Virgilio.

Le pattuglie dell’esercito lavoreranno su tre turni: 7-13, 13-19 e 19-1 di mattina. Si sposteranno su un mezzo, ma faranno tre fermate di mezz’ora ciascuna e pattuglieranno a piedi le zone: in stazione, all’esedra di Campo Marzo e in piazza dei Signori.

Si tratta, sottolinea il prefetto, di un “potenziamento” dei servizi in atto. L’esercito, benché armato, lavorerà a fianco delle forze di polizia territoriali, le quali sono titolate a intervenire nel caso i soldati li avvertano di un problema o un pericolo.