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Il discorso del sindaco di Padova

Giorno della Memoria: il sindaco Giordani ricorda le vittime del terrorismo

Il discorso del sindaco di Padova in occasione della cerimonia dedicata alla memoria delle vittime della violenza politica e del terrorismo

Una cerimonia toccante e di grande significato si è svolta oggi davanti al monumento dedicato ad Aldo Moro, per commemorare le vittime del terrorismo che ha insanguinato l'Italia negli anni di piombo. Sergio Giordani, sindaco di Padova, ha preso la parola per ricordare le terribili atrocità che hanno segnato la storia recente del Paese, sottolineando il sacrificio di tutte le vittime, da quelle delle Brigate Rosse alle stragi di matrice neofascista, fino alle atrocità compiute dalla mafia.

“Oggi, 9 maggio, ricorre un anniversario drammatico per il nostro Paese,” ha esordito Giordani, richiamando alla memoria il ritrovamento del corpo di Aldo Moro, presidente della Democrazia Cristiana, ucciso dalle Brigate Rosse il 9 maggio 1978 dopo un lungo e drammatico sequestro. “Moro è simbolo di un attacco feroce alla nostra democrazia, ma la sua morte è solo una delle tante tragedie di una stagione di violenza che ha visto migliaia di innocenti cadere sotto il peso di un’ideologia politica trasformatasi in terrore,” ha aggiunto.

Il sindaco ha ricordato anche le vittime della violenza da destra e da sinistra, da Piazza Fontana a Piazza della Loggia, fino all’abominio della strage alla Stazione di Bologna del 1980. “Oltre al terrorismo, il nostro Paese ha dovuto affrontare la mafia, una nemica ancora più insidiosa e silenziosa, che ha mietuto vittime tra le forze dell'ordine, tra i magistrati come Falcone e Borsellino, e tra coloro che avevano il coraggio di denunciare,” ha sottolineato Giordani.

Il discorso ha poi rivolto un pensiero alle vittime padovane, come Graziano Giralucci, Giuseppe Mazzola, i carabinieri Enea Codotto e Luigi Maronese, e l’agente di polizia Antonio Niedda, tutti colpiti dalla violenza di un periodo buio della storia italiana. Giordani ha anche evidenziato l’importanza della memoria collettiva per non dimenticare e per evitare che la violenza possa mai più ripetersi.

“La nostra forza come Paese è stata quella di non tradire i principi democratici che fondano la nostra Repubblica,” ha proseguito il sindaco, ricordando che la difesa della libertà e della democrazia ha visto l’unione di tutte le forze sociali e politiche. “Gli studenti, i lavoratori, le forze dell’ordine, i sindacati hanno respinto le ideologie della violenza, mettendo sempre al primo posto il valore della convivenza civile.”

Giordani ha poi concluso il suo intervento con un appello all'attualità: “Oggi il mondo è scosso da conflitti e violenze che minano la pace. È fondamentale ricordare che la violenza non è mai la soluzione. La violenza genera solo altro odio e divisione. Dobbiamo fare tesoro dell’esperienza del nostro Paese, difendendo ogni giorno la libertà, la democrazia e il rispetto reciproco.”

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