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Giovani veneti tra social e aspirazioni: metà passa più di 5 ore al giorno con il cellulare

Il sondaggio Uil Veneto rivela ambizioni, paure per il futuro e un crescente interesse per il tempo libero e il ruolo di influencer

Quasi 2.000 giovani veneti hanno raccontato a Uil Veneto come vivono, cosa li preoccupa e cosa desiderano per il futuro. Il sondaggio è stato condotto durante il salone Job&Orienta dello scorso novembre, dove gli studenti si sono avvicinati allo stand “Uil House” per rispondere a un questionario sui loro stili di vita, le abitudini digitali e le prospettive professionali.

Il quadro che emerge è chiaro: la tecnologia domina le loro giornate. Circa il 50% degli intervistati ammette di usare il cellulare più di cinque ore al giorno, principalmente per navigare sui social. TikTok 49,2% guida la classifica, seguito da Instagram 42,2%, mentre Facebook è praticamente scomparso dal loro radar (solo l’1,3%). Nonostante l’uso intensivo, i ragazzi sono consapevoli dei limiti: il 64,6% teme che l’eccessivo impiego del telefono possa compromettere le capacità di scrittura, e il 66,8% teme che l’intelligenza artificiale renda più difficile trovare lavoro.

Il lavoro rimane comunque una priorità: il 92,9% ritiene fondamentale accumulare esperienze da giovani, anche all’estero. E per molti, diventare influencer non è solo un passatempo: il 52,6% lo considera un vero e proprio percorso lavorativo, capace di garantire anche più tempo libero rispetto a un impiego tradizionale, preferito dal 54,5% rispetto a uno più remunerativo.

Tra le aspirazioni tipiche dei diciottenni, il primo traguardo resta la patente (37,4%), seguito dall’iscrizione all’Università (32,2%). Guardando più avanti, quasi la metà (47,2%) sogna di costruirsi una famiglia, nella maggioranza dei casi tradizionale, con matrimonio incluso (62,9%). La salute è un tema importante: l’81,2% dichiara di curare l’alimentazione, mentre un terzo rinuncia allo sport per mancanza di tempo.

Dal punto di vista civico e sindacale, emerge una scarsa familiarità: il 85,7% non ha mai pensato di iscriversi a un sindacato, sebbene il 61,7% riconosca l’utilità di manifestazioni e scioperi per raggiungere obiettivi comuni.

“La Uil Veneto non parla solo ai giovani, ma con loro – commenta Roberto Toigo, segretario generale regionale –. Quasi il 60% degli intervistati spera di restare a lavorare in Italia. È nostro compito esserci, far sentire la nostra presenza e supportarli verso un futuro più sicuro e giusto.”

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