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Addio a Papa Francesco
07.05.2025 - 12:18
Un incontro storico e commovente con Papa Francesco: così Roberto Padrin, Presidente della Provincia di Belluno, racconta l'udienza privata che ha avuto luogo a gennaio 2024, pochi mesi dopo le celebrazioni per il 60° anniversario del disastro del Vajont. Un’occasione che ha segnato profondamente lui e l'intera comunità bellunese, legata a quei tragici eventi e alla speranza che da quel dolore è germogliata.
"Oggi la commozione è grande per la comunità di Longarone. E anche per me," ha esordito Padrin, riflettendo sull'importanza di un incontro che è riuscito a concludere in modo simbolico e potente il lungo percorso di commemorazioni. La memoria storica del Vajont è ancora viva, e il gesto di Papa Francesco di definire i sopravvissuti come «un’onda di vita» ha restituito una straordinaria sensazione di speranza. Per il Presidente della Provincia, infatti, quell'udienza è stata un momento che ha superato ogni aspettativa.
"Il ricordo più intimo e più bello che ho del Papa è infatti legato al 60° del Vajont," ha spiegato Padrin, ripercorrendo due momenti significativi: il primo è stato l'incontro del Papa con i superstiti e i sopravvissuti, che ha ricevuto in udienza con un messaggio di vita e speranza ineguagliabile; il secondo, decisamente più personale, è stato l'incontro in cui il Presidente ha chiesto al Papa la possibilità di visitare Longarone in occasione delle celebrazioni per il 60° anniversario.
"È stato emozionante essere ricevuti in Vaticano, a gennaio 2024, a pochissimi mesi dalle celebrazioni del 60°," ha aggiunto. La visita, che ha incluso il dono di un pastorale in legno scolpito dall'artista Mauro Olivotto, ha suscitato un'intensa emozione, soprattutto nei sopravvissuti, che avevano potuto incontrare il Papa, stringergli la mano e sentire il suo calore umano. Un'esperienza che, secondo Padrin, ha rappresentato un "balsamo dolcissimo" per le ferite ancora aperte di una comunità che ha vissuto una tragedia immensa.
Il Presidente ha anche sottolineato l'importanza di un altro incontro con Papa Francesco avvenuto nel 2022, durante la beatificazione di Papa Luciani. In quell'occasione, l’emozione era palpabile, non solo per il legame speciale con un Papa bellunese, ma anche per il forte sentimento di unione tra i due Papi: uno proveniente dalla "fine del mondo", come definito dal Presidente, e l’altro, che apparteneva alla stessa terra che aveva visto nascere il Beato Luciani.
Padrin ha avuto l’opportunità di incontrare il Papa altre volte, in momenti significativi della sua carriera, come quando rappresentava le Province d’Italia o quando, poco dopo il disastro della tempesta Vaia, la Provincia di Belluno gli aveva donato un calendario dell’Avvento scolpito in un tronco abbattuto dalla tempesta. "Mi ha chiesto come era stata la tempesta Vaia e poi aveva chiesto all’artista come aveva fatto a scolpire il tronco," ha ricordato, sottolineando la naturalezza con cui il Papa si interessava delle cose, mescolando semplicità e profondità.
In queste parole, Roberto Padrin ha tracciato un legame indissolubile tra la comunità di Longarone, la memoria del Vajont e l’amore che il Papa ha sempre mostrato per le piccole cose, simbolo di un’umanità sempre attenta e vicina.
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