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Covid, Zaia: "La situazione in Veneto è tra le migliori"

"La situazione Covid in Veneto è quella di una regione tra le migliori tant'è che il rischio contagio è ritenuto basso". A dirlo il presidente Luca Zaia durante l'odierno punto stampa.

Luca Zaia Luca Zaia
"Siamo a livello di Lombardia e Lazio, però in altre regioni i ricoveri sono alti, arrivano addirittura al 20%, mentre da noi sono al 3%. Questo ci dice anche quanto strano sia questo virus: colpisce delle aree in questa fase e non ne colpisce altre. Anche in giro per l'Europa il virus sta mettendo in difficoltà altre realtà. A Barcellona, per esempio, la quinta ondata ha richiesto la rintroduzione del coprifuoco" ha spiegato il governatore del Veneto in conferenza stampa.

Zaia: "Non è la festa della liberazione"

Poi, il presidente ha ribadito nuovamente: "Evitate gli assembramenti, non pensate che sia la festa della liberazione. All'aperto la mascherina non è obbligatoria, ma è obbligatorio usare il cervello. Se sei in mezzo a una mischia tipo rugby, un'alitata può diffondere il virus". "Abbiamo una bimba di 45 giorni positiva al Covid ricoverata a Santorso (Vicenza). È una piccola tragedia, una storia che non avremmo voluto sentire" ha raccontato.

Veneto: obiettivo scuola in presenza

In quanto al nodo scuola, Zaia ha spiegato che "il progetto nazionale è mutuato dal progetto delle scuole sentinelle del Veneto. La volontà è di fare in modo di non stressare i ragazzi ma di essere comunque presenti". "Abbiamo comprato sulla carta un milione di test molecolari salivari e andremo avanti a spron battuto monitorando le scuole. Per noi l'obiettivo è la scuola in presenza, punto" ha aggiunto. In conferenza stampa, Luca Zaia ha parlato anche del trasporto pubblico locale: "Io penso che si tornerà all'80% di riempimento dei mezzi pubblici che è in discussione. Noi non abbiamo altri mezzi, non ci sono sul mercato. Non ce la facciamo con le scuole aperte con i mezzi al 50% della capienza. Abbiamo comprato tutto il possibile, i mezzi non si possono moltiplicare come i pani e i pesci".

Afghanistan, il Veneto non pensa a centri speciali di accoglienza

Il Veneto non si sta preparando a realizzare speciali centri di accoglienza per i rifugiati dall'Afghanistan. Secondo il governatore, "in questo momento i veneti sono quasi raddoppiati con i flussi turistici e sarebbe un caos", pur "guardando con attenzione a quella povera gente".
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