Il segretario regionale Andrea Martella definisce la crisi innescata dai parlamentari 5S: "Una scelta, che appare davvero non motivata"
Andrea Martella
«Sbagliata e irresponsabile». Nella newsletter quindicinale inviata questa mattina agli iscritti, ai simpatizzanti e agli elettori del Partito Democratico Veneto, il segretario regionale Andrea Martella definisce così la crisi innescata dai parlamentari 5S. «Una scelta, che appare davvero non motivata», prosegue il segretario. «Perché presa rispetto a un provvedimento che stanzia 20 miliardi di euro in gran parte volti proprio a sostenere le famiglie. E perché il Governo era già pronto a scrivere, come emerso anche dal confronto con imprese e sindacati. le pagine di una ‘agenda sociale’ con al centro misure come il salario minimo e complessivamente ispirata alla volontà di contrastare precarietà e lavoro povero e di sostenere il potere d’acquisto di milioni di lavoratori e pensionati schiacciati dall’aumento diffuso ed elevato dei prezzi».«Il Presidente Draghi ha tratto le conseguenze della situazione così creatasi, ha ritenuto rotto il rapporto di fiducia tra il Governo e la maggioranza che l’ha sostenuto da febbraio dello scorso anno ed è salito al Quirinale per rassegnare le sue dimissioni. Bene ha fatto il Presidente Mattarella, con la consueta saggezza e avendo a cuore gli interessi del Paese in un momento difficilissimo anche sul piano internazionale, a “parlamentizzare” la crisi rinviando il confronto alle Camere, il prossimo mercoledì».«Saranno, queste, giornate molto complesse, nel corso delle quali sarà fondamentale tenere la barra ferma. Non si può rischiare di buttare a mare il grande lavoro fatto in questi lunghissimi mesi per uscire dalla crisi provocata dalla pandemia prima e dalla guerra in Ucraina poi. Sprecare l’occasione rappresentata dal PNRR e da risorse europee che mai abbiamo avuto a disposizione in misura così straordinaria, sarebbe una colpa imperdonabile, che le prossime generazioni non ci perdonerebbero». «L’Italia ha bisogno di una leadership forte e autorevole. Mario Draghi ha dimostrato di esserlo. E non solo per noi. È stato ed è un riferimento indispensabile per tutta l’Europa, nel momento in cui le partite aperte sono tante e complicate: con la Russia di Putin, su tutto il vasto fronte geopolitico e su quello energetico, in presenza di un’inflazione da record e con lo spettro della stagflazione che avanza. Per questo, se c’è un sentiero che può condurre alla prosecuzione dell’azione di governo con la maggioranza che lo ha sostenuto fino ad oggi, questo sentiero va battuto fino in fondo. È questa la fatica da compiere da qui a mercoledì prossimo, giorno in cui è previsto il dibattito parlamentare. Avendo piena comprensione della complessità del quadro internazionale e assoluta determinazione nell’affrontare la questione sociale che attraversa il Paese e che senza misure adeguate rischia di esplodere il prossimo autunno. Avendo, soprattutto, senso di responsabilità e cura dell’interesse generale, da tenere sempre molto al di sopra di ogni esigenza personale e di parte». Il Partito democratico, conclude Martella, «in ogni passaggio delicato della nostra vicenda nazionale, ha sempre dimostrato di saper procedere in questo modo. Lo faremo di certo anche in questo momento cruciale».
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