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Le nuove emergenze dell'acquacoltura e della pesca: a Chioggia il meeting con i delegati di oltre 50 Paesi del mondo

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La scelta di Chioggia per questo importante appuntamento internazionale non è casuale: “La pesca rappresenta, con il turismo il primo settore economico del nostro territorio"

Il pesce allevato ha ormai superato la quota di quello pescato. Il settore dell’acquacoltura è in forte espansione anche in conseguenza dell’aumento della popolazione mondiale, ma la protezione degli ecosistemi naturali richiedono un’acquacoltura praticata in modo responsabile e sostenibile, attenta in primo luogo allo stato di salute e benessere degli animali. Su questi temi si sono confrontati per tre giorni fino al 20 ottobre 2023 nell’Auditorium comunale di Chioggia delegati di oltre 50 paesi del mondo. Il “WOAH National Focal Points for Aquatic Animals” è un evento organizzato dall’Organizzazione mondiale della sanità animale (WOAH) in collaborazione con l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie (IZSVe) per un confronto internazionale sulla gestione degli allevamenti di pesci e molluschi bivalvi, in particolare sull’applicazione delle misure di controllo delle malattie e degli standard di biosicurezza e di benessere animale negli allevamenti ittici. Altro tema discusso ha riguardato l’uso prudente e responsabile degli antimicrobici in acquacoltura, per ridurre al minimo lo sviluppo della resistenza agli antibiotici e garantire la salute degli animali acquatici. La scelta di Chioggia per questo importante appuntamento internazionale non è casuale. “La pesca rappresenta, con il turismo, - ha affermato il sindaco di Chioggia Mauro Armelao - il primo settore economico del nostro territorio. Con le nostre circa 300 imbarcazioni, quella chioggiotta è tra le prime flotte pescherecce d’Italia e le tematiche come quelle affrontate dagli esperti nel corso di questo workshop sono per noi fondamentali. Eventi come l’arrivo del granchio blu nei nostri mari rappresentano una minaccia per la nostra economia e anche per l’ambiente. Mettersi attorno ad un tavolo e condividere dati e studi è la strada per arrivare a soluzioni condivise.” D’altra parte l’Italia è uno dei più importanti produttori a livello europeo nel settore dell’acquacoltura; il Nordest contribuisce con il 50% alla produzione nazionale, soprattutto con molluschi bivalvi, trote, branzini e orate. “L'acquacoltura - ha aggiunto Antonia Ricci, direttrice generale dell’IZSVe - sta affrontando in questi anni una serie di sfide epocali: cambiamenti climatici, sostenibilità e benessere animale, abbiamo bisogno di strategie in grado di sostenere le produzioni, ridurre l'impatto ambientale, garantire la biosicurezza degli allevamenti ed il benessere degli animali, anche attraverso l'uso prudente degli antibiotici e l’utilizzo dei vaccini.” La grave problematica del granchio blu si aggiunge ad altri problemi anche meno recenti come la carenza di seme naturale nelle vongole veraci, soprattutto qui in Veneto. “Noi dell’IZSVe, come centro di ricerca, - ha ricordato Giuseppe Arcangeli, direttore del Centro di referenza nazionale per le malattie dei pesci, molluschi e crostacei, IZSVe - siamo chiamati a fare squadra con altri enti come l’Università, il CNR e l’Ispra, per capire le cause di questi fenomeni in cui si intrecciano varie componenti che dobbiamo saper leggere ed interpretare correttamente, per dare risposte efficaci”. “L’Italia  - ha sottolineato Mario Latini, delegato dell’Ufficio sub-regionale per l’Asia Centrale del WOAH: - è uno dei paesi trainanti nel settore dell’acquacoltura in Europa, e ha quindi un ruolo peculiare nel favorire il confronto e la collaborazione fra diverse realtà internazionali, in funzione del controllo delle malattie e dell’uso responsabile degli antibiotici, impegni che sono al centro della strategia WOAH per l’acquacoltura e che richiedono il fondamentale supporto tecnico degli Istituti Zooprofilattici per quanto riguarda la ricerca, la formazione e l’applicazione delle norme.” Eugenio Ferrarese
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