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Salute da record

I lavoratori veneti sono i più sani d'Italia

Secondo un'analisi della CGIA su dati INPS, i dipendenti del Veneto si ammalano meno di tutti: solo 7,8 giornate di assenza per malattia contro una media nazionale di 8,5

I lavoratori dipendenti del Veneto, insieme a quelli dell’Emilia Romagna, si confermano i più sani d'Italia. Secondo un’analisi dell’Ufficio studi della CGIA su dati INPS, nel 2023 i dipendenti veneti sono rimasti a casa per malattia in media 7,8 giornate, contro una media nazionale di 8,5. Nessun’altra regione italiana ha registrato un numero di assenze inferiore. In confronto alla Calabria, che detiene il primato di regione con i dipendenti più "acciaccati", i lavoratori del Veneto e dell’Emilia Romagna hanno fatto segnare la metà delle assenze per malattia.

Nella regione veneta, il settore privato ha registrato una media di 7,8 giorni di assenza, mentre nel pubblico il dato è salito leggermente a 8,2. Rispetto al 2017, il numero medio di giornate di malattia è diminuito sia nel settore pubblico (-13%) sia in quello privato (-16%), seguendo un trend in calo comune a tutto il Paese.

Crescono i certificati, calano i giorni di malattia

Nonostante la diminuzione delle giornate di malattia, i certificati medici sono aumentati significativamente: nel 2023, i lavoratori veneti hanno presentato 2.808.496 certificati, con un incremento del 50% rispetto al 2017. Tra i dipendenti pubblici, l'aumento è stato del 29%, mentre tra i privati ha toccato il 55%. Questo dato suggerisce che ci si ammala più frequentemente, ma con tempi di recupero più brevi rispetto a qualche anno fa.

Calabria, la regione con più assenze

A livello nazionale, il numero medio di giorni di assenza per malattia nel 2023 è stato di 8,5, con differenze marcate tra le regioni. La Calabria registra il dato più alto: i suoi lavoratori si sono assentati in media 15,3 giorni, quasi il doppio rispetto al Veneto e all’Emilia Romagna. Seguono la Basilicata (10,2 giorni), la Valle d’Aosta (9,7), la Sardegna (9,6) e il Molise (9,4). Tuttavia, anche nelle regioni del Mezzogiorno si nota un calo delle giornate di assenza, con punte di riduzione fino al 23% in Calabria.

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