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Attualità
12.01.2025 - 08:09
La provincia di Rovigo è stata recentemente definita dall'ISTAT come il territorio più sfavorito del Veneto. Un titolo che emerge chiaramente dall'analisi regionale del benessere equo e sostenibile. L'indagine, che valuta 64 indicatori, colloca Rovigo in fondo alla classifica, con solo il 9,4% delle misure nelle classi di benessere alta e medio-alta, mentre il 40,6% si trova nelle classi bassa e medio-bassa. Nel resto del Veneto, il 50,3% delle misure rientra nelle classi più elevate.
Il quadro sanitario di Rovigo è particolarmente allarmante. La provincia presenta un tasso di mortalità evitabile di 22 su 10.000 residenti, ben al di sopra della media regionale di 16,2 e di quella nazionale di 19,2. La speranza di vita si attesta a 82,8 anni, inferiore rispetto alla media veneta di 83,8 anni. Inoltre, Rovigo condivide con Belluno il triste primato della più alta mortalità infantile nella regione. L'indice di vecchiaia è il più alto del Veneto, segnalando una popolazione che invecchia senza un adeguato ricambio generazionale.
Sul fronte economico, Rovigo non brilla. Il reddito lordo medio disponibile pro capite è di 18.174 euro, oltre 4.000 euro in meno rispetto alla media regionale di 22.366 euro e inferiore anche alla media nazionale di 21.089 euro. Le retribuzioni medie annue e le pensioni sono le più basse del Veneto, rispettivamente 20.576 e 19.171 euro, contro una media regionale di 23.691 e 20.526 euro. Anche il tasso di occupazione è il più basso della regione, al 71,3%, mentre il tasso di mancata partecipazione al lavoro è il più alto, al 10,8%.
L'istruzione e la formazione a Rovigo mostrano segnali di allarme. La provincia ha il più alto numero di NEET, giovani che non studiano né lavorano, con il 17,5% rispetto al 10,5% regionale. La partecipazione alla formazione continua è bassa e il livello di competenze matematiche e linguistiche degli studenti di terza superiore è tra i peggiori del Veneto.
I servizi a Rovigo presentano un quadro contrastante. Se da un lato la raccolta differenziata dei rifiuti è un punto di forza, dall'altro l'elettricità e il trasporto pubblico locale mostrano gravi carenze. La provincia ha il più alto numero di irregolarità nel servizio elettrico e il minor numero di posti-chilometro offerti nel trasporto pubblico. Nei servizi sanitari, il Polesine soffre di un basso rapporto fra posti letto per specialità ad elevata assistenza e una significativa emigrazione ospedaliera verso altre regioni.
Dal punto di vista ambientale, Rovigo ha alcuni aspetti positivi, come un consumo di suolo inferiore alla media regionale e una buona produzione di energia da fonti rinnovabili. Tuttavia, l'inquinamento da PM10 e PM2,5 è superiore alla media regionale, e la quantità di rifiuti prodotti è elevata. In termini di sicurezza, la provincia registra un alto numero di omicidi volontari, mentre le denunce di furto in abitazione sono leggermente sotto la media regionale. La mortalità stradale in ambito extraurbano è tristemente alta.
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