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Sanzioni solidali
08.05.2025 - 16:45
Il cartello fuori dal bar
Un'idea semplice, ma originale, ha catturato l’attenzione dei media e dei social network: al Bar Mexico di Lutrano, nel comune di Fontanelle (Treviso), ogni bestemmia pronunciata costa un euro. Una misura che non ha nulla di punitivo, ma che ha come obiettivo il benessere della comunità: il denaro raccolto dalle "multe" viene infatti interamente devoluto in beneficenza. Un’iniziativa che, pur scatenando qualche polemica, si è rivelata particolarmente apprezzata dai clienti del bar, specialmente quelli più anziani, che frequentano l’attività per giocare a carte o guardare le partite.
"Mentre i clienti se ne accorgevano, noi cercavamo di fare loro capire che la bestemmia stava diventando un'abitudine inaccettabile", racconta Marta Vedovato, co-proprietaria del Bar Mexico insieme alla sorella Alessandra e alla madre Dina De Lucca. L’idea è nata circa tre anni fa, quando la situazione stava diventando insostenibile. "All'inizio sembrava una battuta, ma poi è diventata una vera e propria regola", aggiunge Marta. E, dopo un po', la sanzione simbolica è stata accettata senza troppe resistenze.
Il risultato? In poche settimane, il bar ha raccolto tra i 150 e i 200 euro, che sono stati devoluti all’associazione "La Fonte", impegnata nel supporto a malati oncologici e anziani. Le parole dure sono quindi diventate un'opportunità per aiutare chi ha bisogno, una lezione di solidarietà che non è sfuggita nemmeno agli altri locali della zona.
Nel 2023, infatti, anche il bar di Castello di Godego, a circa 25 chilometri da Fontanelle, ha deciso di adottare una misura simile. Qui, oltre a un euro per ogni bestemmia, il locale ha creato un vero e proprio "pacchetto sconto": tre bestemmie per 2,50 euro, ma anche una tariffa speciale da 5 euro per "bestemmie d'autore". Un’idea che, nonostante qualche dissenso – in particolare da parte del parroco locale – ha avuto il suo successo.
Il fenomeno ha avuto anche effetti positivi sui comportamenti dei clienti. "Siamo contenti, perché non solo sono diminuite le multe, ma anche le parolacce. Questo vuol dire che, in qualche modo, li abbiamo fatti ragionare", commenta Marta Vedovato. Anche Daniele Muledda, gestore del bar di Castello di Godego, ha notato un cambiamento: "Ora le bestemmie le dicono con più discrezione, senza urlare. Prima sembrava che si stessero sfogando", ha dichiarato con un sorriso.
La misura adottata dai due bar non è però senza precedenti. La legge italiana, infatti, prevede già delle sanzioni per le bestemmie in pubblico, come stabilito dall'articolo 724 del codice penale. Si tratta di una multa che varia tra i 51 e i 309 euro per chi bestemmia contro la Divinità o i defunti, ma, in seguito alla depenalizzazione del reato nel 1999, il reato di bestemmia è diventato un illecito amministrativo e viene raramente applicato.
Da un punto di vista legale, i gestori dei bar non hanno il potere di imporre vere e proprie multe. Quello che propongono è più un "accordo" con i clienti: se qualcuno bestemmia, accetta inconsapevolmente di contribuire alla causa benefica del locale. Il tutto in maniera simbolica, senza sostituirsi alla legge.
La proposta di questi bar ha scatenato molte reazioni sui social: alcuni utenti, con ironia, si sono chiesti se un’iniziativa simile potesse essere applicata in tutti i bar del Veneto, magari per risolvere i problemi finanziari del Paese. Di fatto, questa misura dimostra come un comportamento comunemente considerato discutibile possa essere trasformato in un atto positivo per la collettività.
Il sindaco di Meduna di Livenza, Arnaldo Pitton, ha apprezzato pubblicamente l’iniziativa sui social, definendola un'idea "ottima". Intanto, il cartello che avvisa della "tassa" sulla bestemmia resta ben visibile nel Bar Mexico, continuando a raccogliere fondi per iniziative locali.
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