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Diritto allo studio

Alloggi per studenti in Veneto sempre più cari, da Padova a Mestre cresce l’emergenza abitativa

Nonostante l’aumento delle residenze private, i prezzi restano proibitivi per molte famiglie, e il PD chiede alla Regione un piano pubblico per garantire stanze a costi accessibili

Università di Padova

Università di Padova

I giovani che vogliono studiare all’università in Veneto si scontrano sempre di più con un problema economico: trovare un alloggio a prezzi accessibili. I dati sul mercato delle residenze per studenti, presentati oggi, mostrano come l’offerta stia aumentando, ma senza un reale beneficio sociale.

“Anche a Padova, città universitaria per eccellenza, affittare una stanza singola può superare i 500 euro al mese – spiega Vanessa Camani, capogruppo Pd –. Le iniziative private aprono nuovi studentati, certo, ma seguono le regole del libero mercato, escludendo di fatto chi non può permetterselo”.

Secondo Camani, il numero di alloggi disponibili è cresciuto dell’89% in un anno, ma i prezzi non solo non sono diminuiti, sono addirittura aumentati. “Questo scenario crea un doppio binario: chi ha mezzi economici può proseguire gli studi, chi non li ha rischia di fermarsi. La ricchezza torna a essere discriminante tra chi può andare all’università e chi no”, sottolinea la capogruppo Pd.

Il partito chiede dunque alla Regione Veneto di intervenire con un grande Piano regionale per il diritto allo studio, che preveda alloggi a prezzi calmierati e un ruolo più attivo degli enti pubblici che, ad oggi, risultano privi di fondi e progetti concreti. “Solo così – conclude Camani – possiamo davvero garantire a tutti la possibilità di studiare, ridurre le disuguaglianze e investire sul futuro dei nostri giovani”.

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