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Polemica sportiva
24.09.2025 - 15:48
Foto di repertorio
Un appello alla Provincia perché riveda le nuove condizioni per l’utilizzo delle palestre scolastiche superiori: è quello lanciato dal Comune di Verona, dopo le difficoltà segnalate dalle società sportive del territorio.
La convenzione quadro approvata dalla Provincia il 17 settembre (delibera 103/2025) riprende lo schema degli anni passati, ma questa volta è accompagnata da un’appendice con regole aggiuntive che, secondo Palazzo Barbieri, rischiano di penalizzare fortemente l’attività sportiva.
Tra i punti contestati: il divieto di utilizzo in contemporanea con qualsiasi attività scolastica, l’obbligo di presenza di personale di vigilanza con costi a carico delle società e una certificazione comunale sul rispetto di nuovi obblighi, senza però indicazioni precise su modalità e responsabilità. Misure che, nei fatti, renderebbero impraticabile l’uso delle palestre in orario extrascolastico.
Il Comune ricorda inoltre che la legge nazionale (D.Lgs. 38/2021) obbliga l’ente proprietario – in questo caso la Provincia – a garantire l’accesso delle associazioni sportive dilettantistiche alle palestre, compatibilmente con l’attività scolastica. Per questo, pur non essendo vincolata a siglare convenzioni con i Comuni, la Provincia può procedere anche in autonomia all’assegnazione degli spazi.
«Verona resta disponibile a collaborare – sottolinea l’amministrazione – ma servono regole sostenibili, che non ricadano in maniera insostenibile né sui Comuni né sulle società sportive».
Il tema tocca da vicino numerose realtà sportive dilettantistiche non solo del capoluogo, ma anche dei comuni limitrofi della provincia scaligera, che utilizzano le palestre scolastiche come unico spazio per allenamenti e attività giovanile.
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