Cerca

Test Miles 33

Scopri tutti gli eventi

EVENTI

Elezioni regionali

Simone Contro (M5S): “È ora di voltare pagina. Coinvolgiamo i cittadini nel futuro del Veneto”

Il referente regionale dei Cinque Stelle lancia la proposta di una rivoluzione democratica basata su bilanci partecipati e dibattiti pubblici obbligatori per le grandi opere

Il referente regionale dei Cinque Stelle Simone Contro

Il referente regionale dei Cinque Stelle Simone Contro

“Siamo arrivati al momento in cui bisogna dire: si volta pagina.” Con queste parole Simone Contro, referente del Movimento 5 Stelle in Veneto, ha aperto il suo intervento per delineare la visione pentastellata sul futuro della regione. Al centro del suo discorso, la volontà di “costruire insieme il futuro del Veneto” attraverso strumenti di partecipazione diretta dei cittadini.

Il progetto presentato da Contro si articola intorno a quella che definisce una “rivoluzione democratica”, fondata sul bilancio partecipato. L’obiettivo è permettere a cittadini e giovani di prendere parte alle decisioni su come investire le risorse pubbliche. “Non più decisioni calate dall’alto – ha spiegato – ma assemblee di quartiere, gruppi di cittadini e consulte giovanili che individuano le priorità del territorio”.

Il Movimento 5 Stelle intende destinare risorse concrete per rendere effettiva questa forma di partecipazione, accompagnandola con un’altra proposta cardine: l’introduzione del dibattito pubblico obbligatorio per le grandi opere infrastrutturali. Prima che un progetto venga approvato, ha precisato Contro, i cittadini dovranno essere “informati, ascoltati e coinvolti nelle scelte che riguardano l’ambiente, le città e il territorio”.

“Vogliamo che le opere pubbliche siano il frutto di una condivisione vera con cittadini e imprese, non di decisioni che generano conflitti”, ha sottolineato.

Contro non ha risparmiato critiche all’attuale amministrazione regionale di centrodestra, accusata di aver portato avanti “autostrade costosissime che hanno indebitato la regione per anni, con contratti di 39 anni che limiteranno le future possibilità d’investimento del Veneto”.

Noi vogliamo dire basta e cambiare rotta”, ha concluso il referente grillino, tracciando una linea di demarcazione netta tra la gestione passata e l’idea di un Veneto più partecipato e sostenibile.

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edizione