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Il vaticanista Andrea Tornielli a Porto Viro nell’ambito degli eventi per la patrona

Tornielli a Porto Viro: il pontificato di Francesco tra polarizzazioni, teologia della liberazione e aneddoti personali, e il ritratto del nuovo papa Leone tra tradizione e vicinanza al popolo

Il vaticanista Andrea Tornielli a Porto Viro nell’ambito degli eventi per la patrona

Non era la prima volta a Porto Viro di Andrea Tornielli ed anche in questa occasione il vaticanista ha saputo catturare l’attenzione dei presenti in sala Eracle, nell’ambito di una serata dal titolo “Pace, misericordia, amore ai poveri – da Papa Francesco a Papa Leone” inserita nei festeggiamenti per la patrona. “Su Francesco si sono create tante polarizzazioni, soprattutto leggendo alcuni giornali ma il Papa porteño non ha cambiato in niente la dottrina della Chiesa, solo l’approccio, insistendo sul concetto di missione” ha esordito il giornalista di Chioggia, dal 2018 direttore editoriale del Dicastero per la Comunicazione della Santa Sede, dialogando con don Gianluca Brisotto. Un Papa accusato addirittura di marxismo? “La sua famiglia ha conosciuto la povertà, la teologia della liberazione dell’America Latina ed in particolare la teologia del popolo argentina. Nella “Evangelii gaudium” parla di “economia che uccide”, un’espressione che gli è costato quel termine e dall’Economist perfino quello di “leninista”. Giovanni Paolo II le aveva chiamate “strutture di peccato” – ha aggiunto Tornielli, ricordando le parole di un altro grande pontefice – perché la bellezza della Chiesa sta anche nella diversità dei Papi”. Tra aneddoti personali come quello del luttino della madre mancata da poco e tenuto dal Papa durante una conferenza stampa in aereo, alle telefonate e mail scambiate con il pontefice, Tornielli ha ripercorso la morte di Francesco con quel suo ultimo saluto della folla ed il Conclave con il più alto numero di cardinali nella storia della Chiesa. “Tranne Pio XII tutti gli ultimi papi venivano da grandi diocesi metropolitane, così Leone XIV viene da una diocesi povera del Perù: usa l’iPad dove altri scrivono a penna ed incarna il modello di vescovo voluto dal Papa argentino, immerso nella vita del suo popolo”. E sul ritorno alla tradizione? Tornielli ha riportato la battuta di un cardinale su Leone: “si veste come Benedetto, parla come Francesco”.

(f.p.)

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