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28.10.2025 - 10:43
Foto generica salute
Dopo mesi di trattative, il contratto collettivo nazionale di lavoro (CCNL) del comparto sanità per il triennio 2022-2024 ha ottenuto la sua firma definitiva all’Aran. L’intesa riguarda circa 581 mila professionisti tra infermieri, ostetriche, tecnici e personale amministrativo. Fials, Cisl, Nursind e Nursing Up hanno sottoscritto l’accordo, mentre Cgil e Uil non hanno firmato.
Il nuovo contratto prevede un aumento medio lordo di 172 euro/mese su 13 mensilità, con arretrati in pagamento già a novembre. L’Aran lo definisce un passo di continuità che offre una base per il prossimo triennio 2025-2027.
Tra le principali novità: ampliato l’accesso all’area di elevata qualificazione anche con laurea triennale e 7 anni di esperienza. Sul piano organizzativo si sperimenta l’orario 36 ore su 4 giorni, con priorità di lavoro agile per disabili o caregiver, e buoni pasto per chi è in smart working.
Il contratto introduce l’assistente infermiere, nuove tutele per permessi e congedi, strumenti di age management per il personale più anziano e un supporto legale e psicologico per chi subisce aggressioni. Aggiornate le indennità per specificità infermieristica, tutela del malato e pronto soccorso.
Per i sindacati firmatari, come Nursind e Nursing Up, l’accordo è una tappa intermedia in vista della prossima negoziazione, che dovrà affrontare la valorizzazione dei laureati magistrali e l’ingresso di nuove figure nell’area della dirigenza.
Novembre sarà il primo banco di prova con l’erogazione degli arretrati, mentre dal 2025 le misure entreranno pienamente in vigore. Il nuovo CCNL rappresenta un passo importante per il riconoscimento economico e professionale del personale sanitario, pur lasciando aperte questioni come la carenza di organico e stipendi ancora distanti dagli standard europei.
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