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Elezioni regionali 2025
04.11.2025 - 10:53
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Una giornata di confronto serrato quella di ieri a Mestre, dove gli artigiani veneti, riuniti sotto l’egida di Confartigianato Imprese Veneto, hanno dialogato con Alberto Stefani, candidato alla Presidenza della Regione, delineando le principali urgenze del tessuto produttivo locale.
Tra le priorità emerse: la carenza di manodopera qualificata, la necessità di formazione professionale allineata alle esigenze reali delle imprese, le criticità infrastrutturali e la semplificazione burocratica. Marco Campion, dal Polesine, ha sottolineato le difficoltà legate a infrastrutture frammentate e comuni incapaci di coordinare politiche di area vasta, mentre Armando Sartori, da Treviso, ha evidenziato come la formazione professionale sia il nodo centrale per lo sviluppo delle imprese.
Sul fronte dell’autonomia, Siro Martin di Venezia ha sollecitato maggiore ruolo per le Province. Stefani ha risposto che, grazie alla legge quadro e al federalismo fiscale, le Province potranno tornare a coordinare le politiche territoriali con budget e funzioni chiari. Temi di burocrazia e trasparenza nei bandi sono stati sollevati da Gianluca Cavion di Vicenza, mentre da Padova e Verona sono arrivate sollecitazioni a investire in piccole opere infrastrutturali e strumenti concreti per l’innovazione dei processi aziendali. La sanità, con telemedicina e gestione territoriale delle emergenze non urgenti, è stata affrontata da Claudia Scarzanella di Belluno.

“Le imprese sono al centro dello sviluppo sostenibile della nostra regione – ha sottolineato Stefani – e il lavoro diffuso resta il vero motore di crescita”. La questione manodopera qualificata è stata indicata come priorità assoluta: oltre il 60% delle aziende fatica a reperire personale preparato, e la formazione deve diventare una leva strategica, supportata da osservatori delle competenze e tecnologie all’avanguardia.
Infrastrutture, welfare e innovazione completano il quadro: Stefani ha ribadito l’intenzione di creare una holding autostradale per reinvestire i pedaggi in opere strategiche e ha confermato il via libera alla Valdastico Nord, pur evidenziando ritardi nella banda ultralarga. Tra le proposte più innovative, l’istituzione di un bacino unico per servizi integrati, a beneficio dell’ambiente e dell’efficienza energetica.
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