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Manildo boccia l’idea di una holding autostradale veneta: “Una fantasia che viola le regole europee”

Il candidato del centrosinistra attacca da Padova la gestione della Pedemontana e avverte: “Il rischio d’impresa oggi è tutto sulle spalle dei veneti. La direttiva Bolkestein impedisce affidamenti diretti, serve più trasparenza e realismo”

Giovanni Manildo, ex sindaco di Treviso

Giovanni Manildo

“Nessuno mette in dubbio l’utilità della Pedemontana Veneta, ma così com’è gestita oggi rischia di pesare troppo sui cittadini”. È un affondo deciso quello di Giovanni Manildo, candidato del centrosinistra alla presidenza della Regione Veneto, che ieri a margine di un incontro a Padova ha criticato duramente la gestione dell’infrastruttura e le proposte di una holding autostradale regionale.

Secondo Manildo, il contratto attuale prevede che la Regione debba coprire con fondi propri gli eventuali mancati incassi rispetto al canone dovuto al concessionario. “Quest’anno – ha spiegato – il debito generato è stato di circa 50 milioni di euro, coperto con l’addizionale IRAP. È evidente che il rischio d’impresa, che dovrebbe ricadere sul privato, finisce invece sulle spalle del pubblico”.

L’ex sindaco di Treviso ha ricordato come la Corte dei Conti abbia già sollevato il problema, giudicandolo sufficiente per una possibile riapertura del contratto. “Serve una revisione seria – ha aggiunto – perché il partenariato pubblico-privato deve funzionare in modo equilibrato, non a scapito dei contribuenti”.

Ancora più netto il giudizio sull’ipotesi, rilanciata da alcuni esponenti del centrodestra, di creare una “holding autostradale veneta”: “È un’idea nata per coprire perdite, non un progetto virtuoso. E soprattutto – ha avvertito – è in contrasto con la direttiva Bolkestein, che impone di mettere a gara le concessioni. Il Veneto è parte dell’Europa e non può ignorare le sue regole”.

In chiusura, Manildo ha rivolto un attacco diretto al suo avversario, Alberto Stefani, accusandolo di “giustificare programmi d’investimento irrealizzabili”: “Promettere quote autostradali al Veneto è solo propaganda – ha concluso – perché non potranno mai essere ‘regalate’. I cittadini meritano proposte concrete, non illusioni elettorali”.

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