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Sanità e dialogo
13.11.2025 - 16:01
La presentazione dell'iniziativa
L’Ospedale di Oderzo si conferma “ospedale della gentilezza”. In occasione della Giornata mondiale dedicata a questo valore, la direzione ha lanciato una serie di iniziative per diffondere comportamenti positivi e relazioni più serene tra chi lavora e chi riceve cure. Il progetto, inserito nel programma nazionale Costruiamo Gentilezza, nasce dall’impegno dell’Unità operativa di Ostetricia e Ginecologia, che già lo scorso marzo aveva aderito in ambito materno-infantile.
L’obiettivo è semplice ma profondo: far capire che un sorriso, una parola gentile o un gesto di cortesia possono cambiare la giornata di chi sta affrontando un momento difficile. “Una parola brusca o un comportamento frettoloso – spiegano dalla direzione – possono minare la fiducia tra paziente e personale. Ricordare che la gentilezza è la chiave per aprire i cuori, senza forzarli, aiuta tutti a vivere meglio l’ambiente ospedaliero”.

A colorare i corridoi e le sale dell’ospedale di viola – il colore simbolo della gentilezza – sono arrivati quindici poster che invitano alla riflessione. Su uno si legge la frase di Esopo: “Non c’è mai un piccolo atto di gentilezza: ogni gesto lascia un segno più grande di noi.”
Tra le iniziative più curiose, anche la “Passeggiata della gentilezza”, un percorso interno che segue le tappe segnate dai poster, e la “challenge della gentilezza”, una sorta di gara amichevole tra medici, infermieri e operatori. L’invito è a compiere ogni giorno piccoli gesti di attenzione: una parola affettuosa, un biglietto, un dono simbolico o semplicemente un sorriso.
A tutti i membri del personale è stata inoltre consegnata una spilla con lo slogan “Gentilezza genera gentilezza”, segno di appartenenza a un progetto che vuole radicarsi nel tempo.
Il percorso si concluderà il 19 dicembre, con un Concerto di Natale durante il quale verranno raccontate alcune delle storie nate dal progetto.
“La gentilezza non è buonismo – sottolinea la direzione generale – ma un vero investimento culturale e civile. In un contesto sanitario complesso come il nostro, rappresenta uno strumento concreto per migliorare la comunicazione, ridurre i conflitti e creare un ambiente più sereno per pazienti e operatori.”
Con Oderzo in prima linea, l’Azienda sanitaria guarda ora alla possibilità di estendere il progetto anche ad altri ospedali del Veneto, perché, come ricordano dagli organizzatori, “la cura funziona meglio quando è accompagnata dal prendersi cura.”
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