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Sciopero dei Riders a Portogruaro: lavorano più ore, ma i compensi restano bassi

I lavoratori del food delivery protestano contro l’ampliamento del raggio di consegna

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Foto di repertorio

È sciopero a Portogruaro tra i riders di Deliveroo, che da lunedì scorso hanno incrociato le braccia per protestare contro l’ulteriore estensione del raggio di consegna imposto dall’azienda. La misura, che costringe i lavoratori a percorrere distanze maggiori, non è stata accompagnata da un adeguato incremento dei compensi. In realtà, le condizioni di lavoro continuano a rimanere dure: per molti riders, le consegne sono l’unica fonte di reddito e, nonostante l’impegno che li porta a percorrere anche 5.000 chilometri al mese, i guadagni difficilmente superano i 700 euro al mese.

La dura realtà dei Riders

Secondo le testimonianze dei lavoratori in sciopero, le ore di lavoro settimanali arrivano anche a 70, con turni che possono variare dalle otto alle dodici ore al giorno, sette giorni su sette. Una routine faticosa e stressante che non rispecchia, secondo i protestanti, il valore del loro impegno. L’ampliamento del raggio di consegna, deciso unilateralmente dall’azienda, ha aumentato le distanze percorse per ogni singola consegna, ma senza un incremento adeguato dei compensi, aggravando ulteriormente la situazione.

I riders chiedono di essere ascoltati

Nonostante la difficoltà di molti lavoratori, che denunciano il rischio di non riuscire nemmeno a coprire le spese minime con i salari ricevuti, ad oggi non sono previsti incontri ufficiali tra Deliveroo e i sindacati. La mancanza di dialogo tra le parti lascia un senso di frustrazione tra i riders, che temono che le loro richieste rimangano inascoltate.

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