Ospedale San Luca di Wolisso, 25 anni al servizio dei più fragili

Un quarto di secolo di cure, formazione sanitaria e solidarietà tra Italia ed Etiopia

Alessia Scarpa

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12.12.2025 - 11:42

Ospedale San Luca di Wolisso, 25 anni al servizio dei più fragili

Foto di repertorio

Compie 25 anni l’Ospedale San Luca di Wolisso, in Etiopia, e l’annessa Scuola di formazione in infermieristica e ostetricia, simbolo di una collaborazione nata dal Giubileo del 2000. Realizzata da Medici con l’Africa Cuamm grazie ai fondi della Conferenza Episcopale Italiana e al contributo di numerosi donatori, la struttura è diventata un punto di riferimento sanitario e formativo per la South West Shoa Zone, una regione di circa 1,2 milioni di abitanti. In un quarto di secolo, l’ospedale ha registrato numeri straordinari: 250.000 ammissioni, 1,6 milioni di visite ambulatoriali, 70.000 parti, 160.000 visite prenatali, 255.000 vaccinazioni e 67.000 interventi chirurgici maggiori. La scuola ha formato oltre 900 professionisti sanitari, contribuendo a migliorare l’assistenza nella regione e garantendo competenze fondamentali per infermieri e ostetriche. La cerimonia di anniversario, svoltasi nell’anno giubilare, ha visto la partecipazione di Mons. Giuseppe Andrea Salvatore Baturi, Segretario Generale della Cei, del vescovo Abune Lukas Teshome Fikre, di don Dante Carraro, direttore di Medici con l’Africa Cuamm, e di rappresentanti del Ministero della Salute etiope. “Festeggiamo 25 anni di assistenza ai più fragili, ma rinnoviamo soprattutto il nostro impegno verso madri e neonati, per ridurre la mortalità materna e infantile”, ha dichiarato don Carraro. L’ospedale, con i suoi 163 posti letto, pronto soccorso, reparti medici e chirurgici e maternità da oltre 3.000 parti l’anno, continua a crescere e a radicarsi nel sistema sanitario locale. Negli ultimi anni, Medici con l’Africa Cuamm ha esteso le attività anche ai distretti circostanti, integrando servizi ospedalieri e territoriali, promuovendo salute materno-neonatale, prevenzione delle malattie infettive e iniziative comunitarie di educazione alimentare. “Il futuro sarà il ‘nuovo volto’ dell’ospedale: qualità, equità e formazione saranno i pilastri dei prossimi 25 anni”, ha sottolineato il vescovo Abune Lukas Teshome Fikre, evidenziando il ruolo della struttura come modello di partenariato pubblico-privato e di dialogo ecumenico nel territorio.

Compie 25 anni l’Ospedale San Luca di Wolisso, in Etiopia, e l’annessa Scuola di formazione in infermieristica e ostetricia, simbolo di una collaborazione nata dal Giubileo del 2000. Realizzata da Medici con l’Africa Cuamm grazie ai fondi della Conferenza Episcopale Italiana e al contributo di numerosi donatori, la struttura è diventata un punto di riferimento sanitario e formativo per la South West Shoa Zone, una regione di circa 1,2 milioni di abitanti.

In un quarto di secolo, l’ospedale ha registrato numeri straordinari: 250.000 ammissioni, 1,6 milioni di visite ambulatoriali, 70.000 parti, 160.000 visite prenatali, 255.000 vaccinazioni e 67.000 interventi chirurgici maggiori. La scuola ha formato oltre 900 professionisti sanitari, contribuendo a migliorare l’assistenza nella regione e garantendo competenze fondamentali per infermieri e ostetriche.

La cerimonia di anniversario, svoltasi nell’anno giubilare, ha visto la partecipazione di Mons. Giuseppe Andrea Salvatore Baturi, Segretario Generale della Cei, del vescovo Abune Lukas Teshome Fikre, di don Dante Carraro, direttore di Medici con l’Africa Cuamm, e di rappresentanti del Ministero della Salute etiope. “Festeggiamo 25 anni di assistenza ai più fragili, ma rinnoviamo soprattutto il nostro impegno verso madri e neonati, per ridurre la mortalità materna e infantile”, ha dichiarato don Carraro.

L’ospedale, con i suoi 163 posti letto, pronto soccorso, reparti medici e chirurgici e maternità da oltre 3.000 parti l’anno, continua a crescere e a radicarsi nel sistema sanitario locale. Negli ultimi anni, Medici con l’Africa Cuamm ha esteso le attività anche ai distretti circostanti, integrando servizi ospedalieri e territoriali, promuovendo salute materno-neonatale, prevenzione delle malattie infettive e iniziative comunitarie di educazione alimentare.

“Il futuro sarà il ‘nuovo volto’ dell’ospedale: qualità, equità e formazione saranno i pilastri dei prossimi 25 anni”, ha sottolineato il vescovo Abune Lukas Teshome Fikre, evidenziando il ruolo della struttura come modello di partenariato pubblico-privato e di dialogo ecumenico nel territorio.