Incontro informativo sul sostegno familiare a Chioggia: il 16 dicembre il Centro per l'Affido racconta le opportunità per le famiglie affidatarie

Un’occasione per scoprire il percorso dell’affido e il “vicinato solidale”

Alessia Scarpa

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15.12.2025 - 06:00

Incontro informativo sul sostegno familiare a Chioggia: il 16 dicembre il Centro per l'Affido racconta le opportunità per le famiglie affidatarie

Foto dell'evento

Una casa che abbraccia. È questo il titolo che racchiude il significato profondo dell’incontro organizzato dal Centro per l'affido e la solidarietà familiare (CASF) di Chioggia, Cavarzere e Cona, previsto per martedì 16 dicembre alle 18.00. L'incontro, che si terrà online sulla piattaforma Zoom, offre un'importante opportunità per esplorare il mondo dell'affido familiare, capire cosa comporta diventare una famiglia affidataria e conoscere le risorse messe a disposizione dal Centro. Dal 2014, il CASF opera sul territorio, supportando ogni anno circa 18 famiglie impegnate in un affido di lungo periodo, a cui si aggiungono altre 3 o 4 famiglie che accolgono bambini in situazioni temporanee o che rientrano nella propria famiglia naturale. Accanto a queste, esistono famiglie che offrono un vicinato solidale, accogliendo bambini e ragazzi per alcune ore alla settimana, favorendo così un supporto concreto in attesa che i minori possano tornare alla loro famiglia di origine. L’assessore alle Politiche Sociali del Comune di Chioggia, Sandro Marangon, sottolinea l’importanza di un team multidisciplinare che supporta l’attività del CASF. «Al nostro Centro lavora un’equipe composta da un assistente sociale, una psicologa e un’educatrice, che seguono famiglie affidatarie, promuovono la formazione e il sostegno dell'affido, e coordinano il vicinato solidale», spiega Marangon. «Queste figure collaborano anche con numerose associazioni di volontariato locali, creando una rete di supporto fondamentale per il benessere dei minori». L’incontro online del 16 dicembre rappresenta un’occasione per approfondire il funzionamento di queste iniziative e per rispondere alle domande di chi fosse interessato a diventare famiglia affidataria o a contribuire, anche indirettamente, al sostegno delle famiglie in difficoltà. Un’opportunità per scoprire come, con un gesto concreto, sia possibile fare la differenza nella vita di bambini e ragazzi che necessitano di un affetto familiare, temporaneo ma vitale.

"Una casa che abbraccia". È questo il titolo che racchiude il significato profondo dell’incontro organizzato dal Centro per l'affido e la solidarietà familiare (CASF) di Chioggia, Cavarzere e Cona, previsto per martedì 16 dicembre alle 18.00. L'incontro, che si terrà online sulla piattaforma Zoom, offre un'importante opportunità per esplorare il mondo dell'affido familiare, capire cosa comporta diventare una famiglia affidataria e conoscere le risorse messe a disposizione dal Centro.

Dal 2014, il CASF opera sul territorio, supportando ogni anno circa 18 famiglie impegnate in un affido di lungo periodo, a cui si aggiungono altre 3 o 4 famiglie che accolgono bambini in situazioni temporanee o che rientrano nella propria famiglia naturale. Accanto a queste, esistono famiglie che offrono un "vicinato solidale", accogliendo bambini e ragazzi per alcune ore alla settimana, favorendo così un supporto concreto in attesa che i minori possano tornare alla loro famiglia di origine.

L’assessore alle Politiche Sociali del Comune di Chioggia, Sandro Marangon, sottolinea l’importanza di un team multidisciplinare che supporta l’attività del CASF. «Al nostro Centro lavora un’equipe composta da un assistente sociale, una psicologa e un’educatrice, che seguono famiglie affidatarie, promuovono la formazione e il sostegno dell'affido, e coordinano il "vicinato solidale"», spiega Marangon. «Queste figure collaborano anche con numerose associazioni di volontariato locali, creando una rete di supporto fondamentale per il benessere dei minori».

L’incontro online del 16 dicembre rappresenta un’occasione per approfondire il funzionamento di queste iniziative e per rispondere alle domande di chi fosse interessato a diventare famiglia affidataria o a contribuire, anche indirettamente, al sostegno delle famiglie in difficoltà. Un’opportunità per scoprire come, con un gesto concreto, sia possibile fare la differenza nella vita di bambini e ragazzi che necessitano di un affetto familiare, temporaneo ma vitale.