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Sostenibilità
17.12.2025 - 14:20
Foto di repertorio
È stato presentato oggi il report nazionale Pendolaria 2025, che analizza lo stato del trasporto pubblico ferroviario in Italia e delinea possibili scenari di mobilità sostenibile. L’analisi mette in luce le criticità delle linee regionali e urbane e sottolinea l’urgenza di potenziare la rete ferroviaria a beneficio di cittadini e ambiente.
Paolo Bevilacqua, presidente del circolo Legambiente di Schio, ha sottolineato l’importanza di destinare risorse pubbliche alla mobilità ferroviaria invece che a opere stradali impattanti e spesso inutili. “Questo vale in modo particolare per il nostro territorio – afferma – dove la linea Vicenza-Schio figura tra le dieci peggiori d’Italia.”
La linea, attiva dal 1876 e lunga 30 km, collega il capoluogo vicentino con l’alta pianura veneta. A binario singolo e non elettrificata, è molto frequentata da studenti e lavoratori, con un incremento dei pendolari universitari che scelgono questa opzione per mancanza di alloggi a prezzi accessibili nei principali poli regionali.
Negli anni si è discusso di elettrificare la linea e di eliminare i numerosi passaggi a livello per ragioni di sicurezza, ma ad oggi i progetti restano fermi. Secondo Bevilacqua, un servizio ferroviario moderno ridurrebbe emissioni di CO2 e traffico cittadino, incentivando l’uso del trasporto pubblico invece dell’auto privata.
Valentina Dovigo, presidente del circolo Legambiente di Vicenza, ha richiamato l’attenzione sulla nuova Giunta e sul Consiglio regionale, invitandoli a impegnarsi per migliorare il servizio. “È compito della Regione integrare le risorse statali, aumentando corse, orari e qualità del materiale rotabile. Finora al trasporto pubblico locale è stato destinato solo lo 0,25% del bilancio regionale”, evidenziano i dati di Pendolaria 2025.
Legambiente ribadisce che una rete ferroviaria efficiente non è solo una questione ambientale: un trasporto pubblico funzionante garantisce accesso ai servizi essenziali, opportunità lavorative e istruzione, favorisce l’inclusione sociale e lo sviluppo economico, soprattutto per comunità rurali, periferie e persone a basso reddito.
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