“La flora dei Colli Euganei” del professore e naturalista Antonio Mazzetti, la “Bibbia” degli appassionati di botanica è arrivata alla quarta ristampa.
La necessità di ripubblicare, 36 anni dopo la prima edizione del 1987, un caposaldo del catalogo dei libri dedicati al comprensorio euganeo deve far riflettere, non solo sull’intramontabilità di un testo scientifico scritto con un linguaggio adatto a tutti, ma anche sull’attenzione da parte del pubblico per la natura e per gli aspetti più curiosi del territorio. Antonio Mazzetti, professore in pensione, è conosciuto da sempre come il “camminante” dei Colli Euganei. Sin dall’adolescenza, proseguendo poi con gli studi universitari, ha indagato gli aspetti naturalistici e storici del suo amato territorio, unendo l’appassionata ricerca “sul campo” alla divulgazione, collaborando come esperto botanico con enti, associazioni e scuole e come autore di testi sui sentieri e sulla toponomastica colligiana. Nel volume “La Flora dei Colli Euganei”, ristampato nel 1992, nel 2002 e con l’ultima edizione di quest’anno, descrive oltre 250 specie botaniche - anche con nomi dialettali e con curiose informazioni - accompagnate da immagini realizzate da lui stesso e da note sul paesaggio, sulla geologia, sul clima e sulle vicende vegetazionali dei Colli, sia passate che presenti. “Sono passati 40 anni da quando avevo iniziato a scrivere questo libro e da allora le fioriture che avevo descritto secondo le stagioni si sono anticipate di un mese - spiega Antonio Mazzetti - Volutamente non ho aggiornato queste informazioni modo che fosse la testimonianza di un’epoca e del mutamento profondo che è in atto”. Sfogliando il volume infatti, il lettore e appassionato botanico tra le 220 pagine può scoprire una grande varietà di temi che, oltre ad arricchire la conoscenza di questo “mondo collinare” e sulle “storie” di ogni singola pianta, inducono ad una riflessione sui cambiamenti del paesaggio euganeo. “Il libro era nato dai miei studi universitari e dall’idea di realizzare delle azioni concrete per spingere verso la costituzione del Parco Regionale dei Colli Euganei - continua Mazzetti - All’epoca nessuno credeva in questo progetto ma io credevo nell’importanza di mostrare a tutti le specificità uniche e la bellezza di questo territorio. Un omaggio alla mia terra che oggi invece si trasforma in una nuova testimonianza: il clima è cambiato”, prosegue l’autore. Un volume che come una macchina del tempo si fa testimone del cambiamento dei boschi e della loro flora a causa del riscaldamento globale: “Anche i Colli Euganei dal loro microcosmo lanciano un messaggio nel “linguaggio dei fiori”: è in atto un complesso di fenomeni ambientali tra i più ardui che dovremmo affrontare”, conclude Mazzetti. Giada Zandonà
Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter