E ’ tutto pronto per la 31esima edizione della Giostra della Rocca. Abbiamo chiesto al presidente della manifestazione di svelarci le novità e i progetti futuri. Quest’anno infatti sembra essere iniziato un nuovo corso alla ricerca della “storicità” della Giostra. Presidente, come valuta questa edizione della Giostra? “E’ una manifestazione sempre molto carica di partecipazione - spiega Angelo Capuzzo - pensate che arrivano richieste di partecipazione anche da cavalieri del centro Italia. Tutti fantini molto blasonati che vorrebbero partecipare alla nostra manifestazione che ormai è conosciuta e attesissima. Inoltre la Giostra della Rocca da modo ai cavalieri di confrontarsi con più tranquillità e serenità rispetto ad altre competizioni. Senza contare che abbiamo un pubblico caloroso e numeroso, ma che non opprime e non crea ansia nei fantini. Insomma, si respira grande rispetto in termini sociali e sportivi pur mantenendo alto il livello della competizione”. Si aspetta una risposta importante anche da parte del pubblico? “Certamente, la partecipazione è sempre alta, ma credo che quest’anno sarà anche meglio: la nuova area di via Piave è stata scelta anche per avere la possibilità di ospitare il pubblico delle grandi occasioni. Fortunatamente la Giostra della Rocca è una gara settembrina, con diversi appuntamenti di altissimo livello tecnico, scenografico e storico. Per esempio la gara degli scacchi avrà quattro gran maestri di cui tre internazionali. Senza contare poi la bellezza degli scacchi viventi, dei tamburini, del mercatino con la rievocazione degli antichi mestieri e il corteo storico che ha superato ormai le 2.000 comparse”. La gara più attesa, la quintana, porterà novità? “Lo stile resterà il medesimo, ma se guardiamo i partecipanti, sicuramente ci saranno nomi di spicco. Gli anni precedenti il livello è sempre cresciuto e sono certo che la cosa non cambierà. La 30esima edizione doveva essere anche un giro di boa per ripartire e così sarà: quest’anno la giostra prenderà una svolta decisiva. Per esempio si punterà molto di più al dettaglio storico: gli atleti negli anni passati avevano un abbigliamento a volte più attuale, ma quest’anno si sta puntando ad ottenere un contesto più medievale anche durante le competizioni di scacchi, archi e via così”.
Qual è stata la risposta delle contrade? Tutte le contrade hanno fatto tesoro e hanno messo in campo tanta energia. Hanno riscoperto il senso dell’aggregazione che ha portato in alto la manifestazione. Per molti mesi i contradaioli collaborano e lavorano con l’unico obiettivo di rendere bellissima questa manifestazione. Poi naturalmente, a ridosso della Giostra, il clima diventa più competitivo e ogni contrada difende i suoi colori. Emanuele Masiero
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