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Santa Giustina, sei sacchi di rifiuti raccolti sugli argini

I volontari hanno trovato sugli argini del Tergola e Vandura bottiglie di vetro, svariate confezioni di plastica, neon per l'illuminazione e rifiuti domestici.

A Santa Giustina ottima riuscita per "Puliamo il fiume" l'iniziativa dedicata alla pulizia dei fiumi Tergola e Vandura. Organizzata dalla sezione territoriale di Enalcaccia Pesca e dall'associazione Chiesetta di Fontane Bianche, ha visto la partecipazione di numerose associazioni, di cittadini innamorati dell'ambiente e dell'amministrazione comunale. Erano, inoltre, presenti gli agenti di Vigilanza Ittico Venatoria di Padova-Unione Nazionale Enalcaccia Pesca che hanno presidiato il territorio. Anche il sindaco Moreno Giacomazzi, gli assessori e i consiglieri comunali, il consigliere delegato all’ambiente Valerio Bellù, tutti opportunamente muniti di stivali e pinze, hanno contribuito alla raccolta di rifiuti, abbandonati e trasportati dalle correnti, lungo questi percorsi naturalistici.

Il sindaco: "È necessario diffondere la cultura della tutela dell'ambiente in cui viviamo"

"È necessario diffondere la cultura della tutela dell'ambiente in cui viviamo e che siamo tenuti a conservare e migliorare, perché possa essere apprezzato dalle future generazioni - ha ribadito il sindaco Giacomazzi -. La giornata è stata, inoltre, l'occasione per monitorare alcune criticità presenti nei nostri corsi d'acqua: provvederemo a risolverle in sinergia con il Consorzio di Bonifica Acque Risorgive". La pulizia degli argini a santa Giustina ha portato alla raccolta di sei grandi sacchi di rifiuti, dalle bottiglie di vetro alle svariate confezioni di plastica, dai neon per l'illuminazione ai rifiuti domestici. “I nostri fiumi rappresentano un patrimonio naturalistico eccezionale – hanno concluso i partecipanti -. Ci consentono, infatti, di apprezzare la fauna e le essenze vegetali autoctone, percorrendo “in casa” le sommità arginali, sempre più frequentate da podisti e ciclisti di ogni età che prediligono sempre di più l'attività motoria immersa nel verde”.

Il Tergola e il Vandura

Tergola
Il Vandura è un canale che confluisce nel Tergola. Quest’ultimo fu realizzato nel 1458 quando i Savi delle Acque, visitando il corso del Muson, decisero di scavare un canale, appunto il Tergola, per alleggerirne la portata. Nasce dalle risorgive della palude di Onara, un'area naturalistica tra i comuni di Cittadella, San Giorgio in Bosco e Tombolo. Scorre in direzione sudest, toccando gli abitati di Onara, Sant'Anna Morosina, Villa del Conte, Santa Giustina in Colle, San Giorgio delle Pertiche, Bronzola e Sant'Andrea di Campodarsego, dove si divide in due rami che si ricongiungono tra Pionca e Peraga. Dopo Vigonza, le acque scorrono in un alveo artificiale che sfocia nel Naviglio del Brenta a Stra. Il nome deriverebbe dal latino turbidus "torbido". Il primo riferimento scritto (Tercila) emerge in un documento dell'839. (e.r.)
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