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POLITICA
16.06.2025 - 05:20
Protezione dalle alluvioni: in arrivo dallo Stato 1 milione e 218mila euro per interventi a Castelfranco. Accusato di aver perso i fondi destinati ai comuni alluvionati per ritardi burocratici, il sindaco Stefano Marcon presenta le carte che certificano come il Ministero dell’Interno, di concerto con il ministero dell’Economia e delle Finanze e con il ministero per la Protezione Civile e le Politiche del mare abbia concesso i finanziamenti in favore dei comuni italiani colpiti da alluvioni nel 2024, compresa anche Castelfranco. I fondi saranno destinati a opere riguardanti la messa in sicurezza idraulica soprattutto del centro storico della città del Giorgione, individuati dopo le alluvioni del 2024. Uno di questi interventi, la posa di new jersey in cemento lungo via Avenale, uno dei quartieri più colpiti, è stato già realizzato nell’autunno scorso e ora potrà beneficiare di 115mila euro di fondi statali. Le altre opere in fase progetuale sono il rialzo degli argini del torrente Muson in Borgo Vicenza (208mila euro), lo scavo e lo smaltimento di fanghi e altro materiale alluvionale dall’Avenale e dal fossato del castello (635mila euro), l’intervento di consolidamento del ponte di Ca’ Duodo, in corso XXIX aprile (260mila euro). Il comune aveva individuato queste quattro opere, volte alla riduzione del rischio residuo, già dopo la prima alluvione del 16 maggio 2024, reiterando la richiesta allo Stato anche dopo l’esondazione del 25 giugno e del 23 settembre. In attesa dell’azione dei ministeri, il Comune aveva ricevuto un finanziamento regionale di 199mila euro, pari al 77% dell’importo totale e massima percentuale erogabile, che ora sarà restituito, in quanto il contributo statale copre l’intera somma richiesta. Con i fondi che tuttavia tardavano ad arrivare, le opposizioni accusavano l’amministrazione guidata da Marcon di non aver provveduto alla richiesta di finanziamento entro i termini previsti. In verità un ritardo c’è stato, ma solo per la richiesta di giugno, che tuttavia reiterava quanto già richiesto per l’alluvione di maggio. E a chi fa notare come l’arrivo dei finanziamenti sia giunto poco dopo l’interrogazione presentata in Regione dal consigliere di Europa Verde Andrea Zanoni, il sindaco replica: «Nessun superpotere da parte mia, né nessun retroscena da fantapolitica, ma normali tempi burocratici. Inviterei coloro che vedono la pagliuzza nell’occhio dell’altro a fare una riflessione e ad ammettere di aver fatto confusione». Il sindaco rassicura inoltre i cittadini che vivono lungo l’asta del torrente Muson, preoccupati dal progetto di canale scolmatore per far defluire l’acqua del torrente Avenale in caso di piena: «Il progetto prevede l’utilizzo dello scolmatore solo quando il torrente Muson ha la capacità ricettiva adeguata. Ad esempio, a differenza dell’alluvione di maggio, durante la quale il Muson era a livello di allerta, nelle successive alluvioni di giugno e settembre il Muson non presentava criticità e avrebbe potuto contenere parte dell’acqua dell’Avenale, prima che questa giungesse in centro a Castelfranco».
Leonardo Sernagiotto
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