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Eventi
12.09.2025 - 03:30
Un festival che non ha deluso le aspettative e si è confermato appuntamento centrale dell’estate a Castelfranco. Con il concerto esclusivo di Venerus, domenica 3 agosto ai giardini sud-ovest del Castello, si è chiusa la settima edizione di Sottosopra Festival, la più partecipata di sempre. Il cantautore milanese ha infiammato il pubblico con una performance intensa e raffinata, suggellata da un momento inatteso: una cover emozionante di “Luce (tramonti a nord est)”, dedicata a Elisa Toffoli, presente a sorpresa tra gli spettatori. L’omaggio, accolto da un’ovazione, ha sottolineato il legame artistico recentemente nato tra i due musicisti e ha trasformato il finale in un evento memorabile. Il festival, che ha proposto quattro giornate di concerti, incontri e attività, ha confermato il suo ruolo centrale nel panorama musicale del nord-est, attirando appassionati non solo dal Veneto ma anche da Friuli Venezia Giulia, Trentino-Alto Adige ed Emilia-Romagna. Nonostante il meteo incerto, il pubblico non ha fatto mancare la propria presenza. L’apertura, giovedì 31 luglio, è stata affidata alle sonorità eleganti del pianista e compositore Federico Albanese, mentre la serata di venerdì ha visto alternarsi Yasmina, con il suo intreccio di elettronica e rock, e Coca Puma, che ha presentato dal vivo l’album d’esordio Panorama Olivia. Sabato 2 agosto, dopo la corsa non competitiva Anello del Giorgione e i laboratori diffusi in città, il palco è stato conquistato da Tatum Rush, cantautore italo-svizzero dall’anima cosmopolita, e dai fratelli neozelandesi Chaos in the CBD, protagonisti di un live carico di groove. Domenica pomeriggio il festival ha ospitato il laboratorio performativo dell’attore e regista Filippo Quezel e il concerto della salentina Altea, in attesa del gran finale con Venerus. La settima edizione rappresenta un punto di svolta. «Sottosopra si è consolidato come un vero ecosistema culturale del nord-est» ha dichiarato il direttore artistico Daniele Costa «Abbiamo costruito un format che non si limita alla musica, ma unisce formazione, rigenerazione urbana e tessitura sociale. Castelfranco può diventare un epicentro culturale per i prossimi anni». Il festival, infatti, è parte di un progetto più ampio di co-progettazione promosso dal comune di Castelfranco Veneto, che ha coinvolto 15 realtà locali e animato la città murata da maggio a settembre con eventi diffusi. Un modello di collaborazione che rafforza il legame tra cultura e comunità. Il successo del 2025 è stato reso possibile anche grazie al sostegno dell’Amministrazione comunale e dei partner privati, tra cui Azimut, Gazzola Trucks, Banca delle Terre Venete e CNA, che hanno creduto nella crescita della manifestazione.
Leonardo Sernagiotto
Edizione
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