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Maltrattamenti sui bambini

Verona: maestre d'asilo a processo per maltrattamenti sui bambini

Quattro educatrici accusate di abusi su venti bambini a Povegliano. Famiglie e comune si costituiscono parte civile

Nella cittadina di Povegliano, in provincia di Verona, quattro maestre d'asilo, di età compresa tra i 29 e i 40 anni, sono accusate di maltrattamenti e abuso dei mezzi di correzione nei confronti di venti bambini. Le accuse, che risalgono al periodo tra gennaio 2022 e febbraio 2023, hanno portato a un'udienza preliminare che si è tenuta il 30 ottobre, sotto la supervisione della giudice Paola Vacca.

Frequentare l'asilo nido dovrebbe essere un'esperienza serena e formativa per i bambini, ma per i piccoli di Povegliano si è trasformato in un incubo. Secondo l'accusa, le maestre avrebbero sottoposto i bambini a un regime di umiliazione quotidiana, minando il loro benessere psicofisico. Frasi come "Siete brutti, vi faccio piangere" sarebbero state rivolte ai piccoli, insieme a punizioni che includevano l'isolamento e la privazione del cibo.

Le testimonianze raccolte dai carabinieri, sotto la direzione del pubblico ministero Maria Beatrice Zanotti, dipingono un quadro inquietante. I bambini sarebbero stati strattonati, lasciati a digiuno e isolati in stanze buie come punizione. Un episodio particolarmente scioccante riguarda una bambina di otto mesi, lasciata all'esterno dell'aula su un passeggino per mezz'ora, legata con le cinture di sicurezza mentre piangeva disperatamente.

La scoperta di tali abusi ha spinto tre famiglie, insieme al Comune di Povegliano, a costituirsi parte civile nel processo. Gli avvocati Paolo Mastropasqua, Eleonora Ferrarese e Nicola Grani rappresentano le famiglie, mentre l'avvocato Luca Tirapelle rappresenta il Comune.

L'udienza preliminare ha visto la presenza delle quattro imputate, difese dagli avvocati Francesco Cacciatori, Roberta Cesaro, Paola Montresor, Carlotta Manerba e Marcello Manzato. La giudice Paola Vacca dovrà decidere nelle prossime settimane se rinviare le maestre a giudizio o se accettare eventuali richieste di riti alternativi, come il patteggiamento o il rito abbreviato.





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