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Cronaca
19.01.2025 - 14:03
Foto di repertorio
Nel cuore di Venezia si è consumato un episodio che getta luce su una problematica sempre più pressante: la sicurezza nelle strutture sanitarie. Nel pomeriggio di venerdì 17 gennaio, il Servizio per le Dipendenze (Serd) dell'ULSS 3, situato a Dorsoduro, è stato teatro di un'aggressione che ha visto protagonista un paziente di mezza età. L'uomo, trovando chiuse le porte del centro al termine dell'orario di accettazione, ha reagito con una furia incontrollata, trasformando un tranquillo pomeriggio veneziano in un incubo per il personale sanitario.
L'episodio ha avuto inizio quando il paziente, giunto al Serd dopo l'orario di chiusura, ha scoperto che l'accesso gli era precluso. Invece di allontanarsi, l'uomo ha dato sfogo alla sua frustrazione con calci violenti contro la porta d'ingresso. Non soddisfatto, ha rivolto la sua rabbia anche verso una finestra, nel tentativo disperato di entrare. La situazione è rapidamente degenerata, costringendo gli operatori sanitari presenti all'interno a richiedere l'intervento delle forze dell'ordine.
L'episodio ha messo in evidenza l'importanza del protocollo di sicurezza per il personale sanitario, attivo da ottobre scorso. Gli operatori, seguendo le procedure previste, hanno contattato la polizia, che è intervenuta prontamente con una volante della questura lagunare. Gli agenti, giunti sul posto, hanno trovato l'uomo intento a minacciare e danneggiare l'ingresso del Serd. Con professionalità e rapidità, i poliziotti sono riusciti a immobilizzare l'aggressore accedendo alla struttura tramite un ingresso secondario, evitando così qualsiasi contatto tra il paziente e il personale sanitario.
Dopo l'arresto, l'uomo è stato condotto agli uffici di Santa Chiara, dove è stato formalmente arrestato. Nella mattinata successiva, il giudice ha convalidato l'arresto per direttissima, imponendo all'uomo l'obbligo di firma. Questo episodio solleva interrogativi importanti sulla sicurezza delle strutture sanitarie e sulla gestione dei pazienti con comportamenti violenti. È evidente che il sistema deve essere in grado di proteggere sia i pazienti stessi che il personale sanitario, garantendo un ambiente sicuro e sereno per tutti.
L'aggressione al Serd di Dorsoduro non è un caso isolato, ma si inserisce in un contesto più ampio di episodi di violenza che coinvolgono le strutture sanitarie. La crescente tensione e le difficoltà legate alla gestione di pazienti con problematiche complesse richiedono un'attenzione particolare e soluzioni efficaci.
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