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Aggressione ai sanitari

Valdobbiadene: chiama il 118 per un dolore al braccio ma aggredisce medici e carabinieri

Un 43enne ubriaco ha scatenato il caos nel suo appartamento: calci, pugni e sputi contro i soccorritori, dottoressa costretta a rifugiarsi in bagno

Foto di repertorio

Foto di repertorio

Ha chiesto aiuto per un dolore al braccio, ma all’arrivo dei soccorritori li ha accolti con violenza. È successo nella notte tra martedì 9 e mercoledì 10 settembre a Valdobbiadene, dove un uomo di 43 anni, in evidente stato di ubriachezza, ha trasformato un intervento sanitario in una notte di paura.

Sul posto si sono mobilitati in forze: un’automedica del Suem 118 di Montebelluna, un’ambulanza di Valdobbiadene, una squadra dei vigili del fuoco chiamata ad aprire la porta dell’abitazione e i carabinieri. L’uomo, già conosciuto dalle forze dell’ordine, aveva smesso di rispondere al telefono e i soccorritori temevano il peggio.

Una volta dentro, la situazione è degenerata in pochi istanti. Il 43enne ha preso a calci e pugni gli infermieri, arrivando a sputare addosso a uno di loro. Una dottoressa è stata costretta a rifugiarsi in bagno per sfuggire all’aggressione, mentre anche un carabiniere è rimasto colpito da uno schiaffo.

Bloccato a fatica, l’uomo è stato arrestato con l’accusa di resistenza a pubblico ufficiale e portato in caserma. Dopo alcune ore, è stato rimesso in libertà.

Si tratta purtroppo dell’ennesimo episodio di violenza ai danni di operatori sanitari nel Veneto: solo pochi giorni fa un medico del pronto soccorso di Legnago, in provincia di Verona, era rimasto vittima di un’aggressione simile.

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