Un raggiro in stile “truffa del finto carabiniere” si è trasformato in una violenta rapina alla Giudecca, conclusa con l’arresto del presunto autore: un giovane di 21 anni originario della provincia di Napoli, ora accusato di rapina aggravata.
Tutto è iniziato nel pomeriggio di martedì 23 settembre, quando un anziano di 81 anni ha ricevuto una telefonata da un sedicente “comandante dei Carabinieri”. L’uomo lo ha convinto che i suoi documenti erano stati trovati in un’auto coinvolta in una rapina e che un militare sarebbe passato da casa per dei controlli.
Il piano truffaldino
Poco dopo si è presentato alla porta un giovane in abiti civili, che ha finto di essere un carabiniere incaricato della verifica. Con tono perentorio, ha chiesto all’anziano di mostrare i gioielli custoditi in casa, sostenendo che dovessero essere esaminati per escludere legami con la presunta rapina.
Fingendo un controllo, il ragazzo ha afferrato i preziosi e ha cercato di dileguarsi. L’anziano ha tentato di bloccarlo e ne è nata una colluttazione: il truffatore ha colpito la vittima con calci e gomitate, riuscendo a fuggire.
La fuga rovinosa e l’arresto
Durante la discesa delle scale, il giovane è caduto, ferendosi vistosamente al volto, ma ha proseguito la fuga fino all’imbarcadero ACTV Giudecca Palanca, dove è stato notato da alcuni passanti insospettiti dalle ferite e dal suo stato confusionale.
Allertati i soccorsi, è intervenuto il 118 e, poco dopo, i Carabinieri del Nucleo Natanti. Il giovane ha tentato un goffo depistaggio, dichiarando di essere stato aggredito da quattro cittadini nordafricani. Tuttavia, la versione ha insospettito i militari che, dopo una perquisizione, hanno trovato nello zaino gioielli in oro per un valore di circa 20.000 euro, appartenenti proprio all’anziano derubato.
Gioielli restituiti, giovane in carcere
I preziosi, dal forte valore affettivo oltre che economico, sono stati restituiti al legittimo proprietario, visibilmente scosso e con lesioni a seguito dell’aggressione. Il giovane, invece, è stato trasferito alla Casa Circondariale di Santa Maria Maggiore a Venezia, in attesa del processo.
Truffe seriali e allerta per gli anziani
L’episodio rientra in una tipologia di truffa molto diffusa: soggetti che si spacciano per forze dell’ordine, avvocati o funzionari pubblici per trarre in inganno persone anziane, spesso sole. In molti casi, le telefonate arrivano da numeri contraffatti attraverso tecniche di spoofing.
Solo pochi giorni fa, un tentativo simile è stato sventato a Santa Maria di Sala, grazie alla prontezza del figlio di una potenziale vittima. In quel caso, due truffatori sono stati arrestati in flagranza, ma rilasciati con l’obbligo di firma.
Il messaggio dell’Arma
I Carabinieri invitano i cittadini a prestare la massima attenzione: nessun militare si presenta a casa per raccogliere denaro o visionare gioielli. In caso di telefonate sospette, interrompere subito la comunicazione e contattare direttamente la stazione più vicina è l’unico comportamento corretto.
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