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Cortina, tentano di infiltrarsi negli appalti delle Olimpiadi: arrestati due fratelli legati agli ultras della Lazio

Operazione "Reset": estorsione con metodo mafioso e legami con la criminalità romana

Cortina, tentano di infiltrarsi negli appalti delle Olimpiadi: arrestati due fratelli legati agli ultras della Lazio

Foto di repertorio

Cortina d’Ampezzo, regina delle Dolomiti e futura protagonista delle Olimpiadi Invernali 2026, finisce nel mirino della criminalità. I Carabinieri della Compagnia locale, con il supporto dei Nuclei Investigativi di Belluno e Roma, hanno eseguito tre misure cautelari nei confronti di altrettanti soggetti accusati di estorsione aggravata dal metodo mafioso. L’operazione, denominata "Reset", è coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Venezia.

Destinatari dei provvedimenti sono due fratelli romani, noti alle forze dell’ordine per i loro trascorsi violenti e il loro coinvolgimento nel mondo degli ultras della S.S. Lazio: uno è stato condotto in carcere, l’altro agli arresti domiciliari. Il terzo uomo, invece, è sottoposto all’obbligo di dimora nella Capitale. Contestualmente, sono state eseguite perquisizioni nei confronti di altri quattro indagati.

L’indagine è partita nel giugno 2024 come ramificazione di una precedente inchiesta sul traffico di stupefacenti avviata nel 2022 dalla Procura ordinaria di Belluno. Gli investigatori hanno ricostruito i movimenti e le mire dei due fratelli romani, frequentatori abituali di Cortina, soprattutto durante le festività natalizie. A quanto emerso, i due avrebbero cercato di introdursi nel tessuto economico della zona approfittando delle grandi opere legate agli appalti olimpici.

Non solo intimidazioni, ma anche un chiaro tentativo di ostentare legami pericolosi con la criminalità organizzata romana. Tra i riferimenti citati dagli indagati, figura anche il defunto Fabrizio Piscitelli, alias "Diabolik", ex capo ultras della Lazio assassinato in un agguato nel 2019.

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