Treviso, la truffa del “finto medico tamponato”: carrozzerie nel mirino dei raggiri telefonici

Un sedicente dottore racconta di un incidente a Roma e chiede di anticipargli 700 euro

Stefano Gabbiano

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27.10.2025 - 11:48

Immagine d'archivio

La fantasia dei truffatori si aggiorna di continuo, e questa volta a finire nel mirino non sono gli anziani, ma le carrozzerie della Marca Trevigiana. Negli ultimi giorni, diverse attività hanno segnalato una nuova frode telefonica, orchestrata da un uomo che si spaccia per medico e che racconta di essere rimasto coinvolto in un incidente stradale a Roma. La dinamica è sempre la stessa. Il falso dottore contatta telefonicamente l’officina, si presenta con tono distinto e linguaggio convincente, affermando di lavorare in un noto ospedale romano e di voler affidare la riparazione del proprio veicolo proprio a quella carrozzeria. Racconta di danni ingenti – anche superiori ai 10 mila euro – e aggiunge che l’auto è già pronta per essere trasportata verso Treviso. A questo punto entra in scena il presunto trasportatore, che chiede un anticipo di circa 700 euro per il servizio, da versare subito tramite bonifico su un conto comunicato via WhatsApp. Una volta pagato, ovviamente, né il mezzo né il cliente si fanno più vivi. Il carrozziere rimane truffato e senza possibilità di recuperare la somma.

La fantasia dei truffatori si aggiorna di continuo, e questa volta a finire nel mirino non sono gli anziani, ma le carrozzerie della Marca Trevigiana. Negli ultimi giorni, diverse attività hanno segnalato una nuova frode telefonica, orchestrata da un uomo che si spaccia per medico e che racconta di essere rimasto coinvolto in un incidente stradale a Roma.

La dinamica è sempre la stessa. Il falso dottore contatta telefonicamente l’officina, si presenta con tono distinto e linguaggio convincente, affermando di lavorare in un noto ospedale romano e di voler affidare la riparazione del proprio veicolo proprio a quella carrozzeria. Racconta di danni ingenti – anche superiori ai 10 mila euro – e aggiunge che l’auto è già pronta per essere trasportata verso Treviso. A questo punto entra in scena il presunto trasportatore, che chiede un anticipo di circa 700 euro per il servizio, da versare subito tramite bonifico su un conto comunicato via WhatsApp.

Una volta pagato, ovviamente, né il mezzo né il cliente si fanno più vivi. Il carrozziere rimane truffato e senza possibilità di recuperare la somma.