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Lotta allo spaccio

La droga si ordina come una pizza: il mercato illegale invade le app

Telegram e smartphone trasformano lo spaccio in un e-commerce digitale, con adolescenti tra i clienti

La droga si ordina come una pizza: il mercato illegale invade le app

Foto di repertorio

Il traffico di droga si sposta sempre più nel mondo digitale. Basterebbe aprire un’app o seguire alcuni link per accedere a venditori che pubblicano cataloghi con foto professionali, prezzi chiari e perfino recensioni a quattro stelle. A rivelarlo è un’inchiesta che ha monitorato canali Telegram dedicati alla vendita di marijuana, hashish e cocaina.

La procedura per arrivare al venditore è studiata per rimanere nascosta: catene di canali-filtro, chat private e infine l’incontro con chi fornisce la droga. Il meccanismo ricorda un vero e proprio e-commerce illegale: listini dettagliati (per esempio 3 g di cocaina “colombiana” a 180 €, 5 g a 240 €), promozioni del tipo “più compri meno paghi”, spedizione gratuita e diversi metodi di pagamento pensati per garantire anonimato, dai Bitcoin ai bonifici tramite intermediari, fino a PayPal usando la voce “amici e familiari”.

 Il fenomeno preoccupa perché abbassa le barriere d’ingresso: anche giovanissimi esperti di social possono muoversi tra le chat, ordinare e ricevere droga a domicilio con pochi clic.

Gli esperti sottolineano che questo mercato digitale cambia anche le regole del controllo: l’anonimato, i pagamenti digitali e reti di corrieri informali rendono più difficile ricostruire le rotte. La sfida per le forze dell’ordine è intercettare e disarticolare queste filiere prima che diventino strutture consolidate del mercato della droga.

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