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La scoperta
29.08.2024 - 10:34
Il santuario, con la sua posizione surreale, regala ai visitatori uno spettacolo mozzafiato
Chi erano le tre persone le cui mummie sono conservate nel sepolcreto del Santuario della Madonna della Corona? Quando sono vissute e come si sono conservati i loro corpi? Queste domande, che per anni hanno affascinato storici e curiosi, hanno finalmente trovato risposta grazie a un nuovo e affascinante progetto di ricerca. Condotto con l'autorizzazione e il supporto della Diocesi e della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio (SABAP) di Verona, Rovigo e Vicenza, il progetto ha visto la partecipazione di un gruppo di professori e ricercatori di diverse università italiane, sotto la guida dell'antropologo fisico Omar Larentis. I risultati di questa ricerca, volta a risolvere l'enigma che da sempre avvolge i corpi nel sepolcreto, verranno svelati il 14 settembre durante il convegno "Il Sepolcreto degli Eremiti", organizzato dal rettore, monsignor Martino Signoretto, in occasione della festa della Beata Vergine Maria Addolorata, che si tiene tra il 13 e il 15 settembre.
Larentis spiega che il sepolcreto è un passaggio obbligato per visitare le caverne dove i monaci vivevano, nella classica atmosfera di solitudine e meditazione che caratterizza lo stile di vita di questi religiosi. Il primo passo della ricerca è stato documentare lo stato di conservazione dei corpi. Utilizzando avanzate tecnologie di scansione 3D con laser, il gruppo di studiosi ha creato modelli tridimensionali delle mummie, permettendo di studiarle fuori dal santuario. Questo approccio innovativo ha aperto nuove prospettive per l'analisi dei reperti, consentendo di esaminare dettagli che altrimenti sarebbero rimasti nascosti. Un altro aspetto fondamentale della ricerca ha riguardato l'analisi degli abiti indossati dagli eremiti. L'antropologo riporta che sono state trovate fibre di lana, seta e lino, ma anche materiali insoliti come filati metallici. Questo dettaglio implica un inaspettato contatto con l'esterno, dato che i mezzi dell'eremo non avrebbero permesso una manifattura tanto pregiata. Questa scoperta non solo arricchisce la nostra comprensione della vita quotidiana degli eremiti, ma offre anche uno spaccato delle relazioni economiche e culturali dell'epoca.
La ricerca si è poi estesa ad altri resti umani conservati nel sepolcreto degli eremiti. Questo progetto ha offerto uno spaccato della vita e della morte di questi religiosi. Il lavoro svolto finora rappresenta solo l'inizio di un percorso che potrebbe rivelare ulteriori dettagli su queste figure enigmatiche.
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