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Instabilità economica

Congiuntura economica a Verona: tra incognite globali e resilienza locale

L'analisi di Unioncamere del Veneto mostra una situazione complessa per il settore manifatturiero, con crescite selettive e un quadro estero incerto

Trevisanato, Santocono e Riello

Trevisanato, Santocono e Riello

L'ultimo aggiornamento dell’indagine VenetoCongiuntura, condotta da Unioncamere del Veneto, ha dipinto un quadro contrastante dell'economia regionale, con settori in crescita e altri in seria difficoltà. Il quarto trimestre del 2024 conferma la persistente fragilità dell'industria manifatturiera veneta, che continua a faticare nell'uscire da una fase di stasi economica. A fronte di un lieve miglioramento rispetto al trimestre precedente (+0,5%), la variazione tendenziale annua segna una flessione dello 0,2%, con una contrazione media annuale del 1,4%.

Antonio Santocono, presidente di Unioncamere Veneto, ha sottolineato che l'anno passato è stato particolarmente difficile per le imprese manifatturiere della regione, alle prese con incertezze globali che hanno minato la stabilità economica. "Il contesto appare fragile", ha dichiarato Santocono, "con dinamiche differenziate tra i vari settori, e la frenata della domanda estera sta pesando notevolmente". I settori più colpiti sono stati quelli dei metalli, del tessile, dell'abbigliamento e dei mezzi di trasporto, mentre altri settori come quello cartario (+5,2%) e alimentare (+4,6%) hanno registrato segnali positivi.

A livello provinciale, Verona non fa eccezione. Nel quarto trimestre, la produzione industriale ha visto una leggera diminuzione dello 0,4% rispetto allo stesso periodo del 2023, confermando una stabilità fragile. Giuseppe Riello, presidente della Camera di Commercio di Verona, ha avvertito che l'introduzione di dazi da parte degli Stati Uniti potrebbe complicare ulteriormente la già difficile situazione. La provincia di Verona, con una forte dipendenza dall'export, risente particolarmente delle incertezze politiche globali, soprattutto in Germania, il principale partner commerciale della regione.

La crescente incertezza sulle politiche economiche globali si riflette nelle previsioni degli imprenditori per il 2025. Nonostante la cautela, una parte consistente degli intervistati esprime fiducia in una stabilizzazione della produzione. Il 40% delle aziende prevede un aumento della produzione, mentre il 35% prevede una situazione stabile. Tuttavia, le difficoltà dei mercati esteri, a partire dalla Germania, sono una costante minaccia alla ripresa. La flessione delle esportazioni verso la Germania, registrata al -3,6% nei primi nove mesi del 2024, conferma la difficoltà nell'accesso ai principali mercati esteri, con conseguente incertezza anche per il 2025.

Le previsioni per l'economia globale rimanendo nel segno dell'incertezza, con una crescita prevista del 3,3% per il 2025-2026. Sebbene le economie emergenti come l'India e la Cina possano continuare a crescere, la debolezza dei principali settori industriali e le sfide geopolitiche continueranno a influenzare negativamente le esportazioni regionali. L'Italia, pur con una crescita prevista modesta dello 0,5% nel 2024, è chiamata a fare i conti con le sfide imposte dalla fine del Superbonus e la lenta transizione verso la digitalizzazione e la sostenibilità.

In questo scenario incerto, le aziende venete dovranno fare affidamento sulla loro capacità di adattarsi alle nuove condizioni di mercato, con la speranza che la ripresa dell'export e la stabilizzazione della domanda interna possano rappresentare il motore di un possibile rilancio per l'economia regionale.

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