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Veneto, l’economia tra slanci e sfide: cosa funziona e cosa no

Export, turismo e manifattura trainano la crescita, ma restano ombre su lavoro giovanile, inflazione e crisi demografica

Veneto, l’economia tra slanci e sfide: cosa funziona e cosa no

Foto di repertorio

L’economia del Veneto continua a confermarsi una delle più dinamiche del Paese. Una regione che produce, esporta e innova, ma che al contempo affronta nodi strutturali non risolti. Tra eccellenze consolidate e nuove incognite, il quadro è quello di un sistema robusto, ma che chiede attenzione e investimenti mirati per restare competitivo.

Cosa funziona: export, turismo e manifattura in salute

Il settore dell’export si conferma la colonna vertebrale dell’economia veneta. Nel 2024, le esportazioni regionali hanno superato i 75 miliardi di euro, con una crescita trainata dai distretti della meccanica di precisione, della moda e dell’agroalimentare. Germania, Stati Uniti e Francia restano i mercati principali, ma crescono anche le relazioni con l’Est Europa e l’Asia.

Il turismo ha registrato numeri da record: oltre 70 milioni di presenze, grazie anche al ritorno massiccio dei visitatori internazionali dopo la pandemia. Venezia, Verona e le Dolomiti si confermano mete di punta, ma anche il turismo termale e quello enogastronomico stanno vivendo una fase di espansione.

La manifattura veneta – in particolare nel vicentino e trevigiano – continua a distinguersi per innovazione e resilienza. Le imprese investono in tecnologia, transizione ecologica e formazione, con segnali positivi anche sul fronte dell’artigianato evoluto.

Le ombre: inflazione, giovani e calo demografico

Nonostante i segnali positivi, ci sono temi critici che non possono essere ignorati. La pressione inflazionistica, pur in rallentamento, ha ridotto il potere d’acquisto delle famiglie. Il costo della vita è cresciuto soprattutto nei centri urbani, rendendo difficile l’accesso alla casa e ai servizi.

Il lavoro giovanile resta una ferita aperta: il tasso di disoccupazione tra i 18 e i 29 anni supera il 18%, con molti ragazzi costretti a emigrare per trovare opportunità professionali adeguate. Le imprese, intanto, segnalano una cronica carenza di personale qualificato, specialmente nei settori tecnici.

A preoccupare anche la denatalità e l’invecchiamento della popolazione, che impattano sia sul mercato del lavoro che sulla tenuta del welfare. Il calo della popolazione in età attiva è un problema strutturale che rischia di frenare la crescita nel lungo periodo.

La transizione ecologica e digitale: occasione o ostacolo?

La sostenibilità rappresenta una doppia sfida. Da un lato le aziende venete stanno accelerando verso l’efficienza energetica e l’economia circolare, anche grazie ai fondi del PNRR. Dall’altro, non tutte le PMI hanno la forza di reggere il passo, soprattutto nei comparti più tradizionali.

Lo stesso vale per la digitalizzazione: mentre alcune realtà puntano su intelligenza artificiale e automazione, altre restano ferme a modelli organizzativi obsoleti, penalizzate dalla mancanza di competenze e connessioni infrastrutturali deboli, soprattutto nelle aree interne.

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