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Venice Sustainable Fashion Forum 2025: l’industria della moda italiana punta su etica, innovazione e competitività

Due giorni a Venezia tra esperti, aziende e istituzioni per definire strategie sostenibili fino al 2030

Venice sustainable fashion forum 2024: la moda sostenibile al centro della rigenerazione

Foto di repertorio

Si è conclusa oggi la quarta edizione del Venice Sustainable Fashion Forum, il summit dedicato alla transizione sostenibile della filiera moda, promosso da Confindustria Moda, The European House – Ambrosetti (TEHA) e Confindustria Veneto Est. L’evento, svoltosi il 23 e 24 ottobre presso la Fondazione Giorgio Cini sull’Isola di San Giorgio, ha riunito esperti, aziende e istituzioni per discutere soluzioni concrete per un settore moda più responsabile, innovativo e competitivo.

La seconda giornata del Forum ha approfondito l’evoluzione dei comportamenti di consumo e i nuovi modelli di crescita sostenibile. Enrico Giovannini, Direttore Scientifico di ASviS, ha sottolineato come la sostenibilità possa diventare la “bussola” dello sviluppo economico e sociale, evidenziando l’importanza di indicatori chiari e della collaborazione tra istituzioni, aziende e cittadini.

Panel tematici hanno messo in luce il ruolo dell’innovazione tecnologica, dell’intelligenza artificiale e della circular economy nelle strategie dei brand. Tra gli interventi di rilievo, Javier Goyeneche (Ecoalf) e Andrea Rosso (OTB) hanno raccontato le esperienze delle loro aziende nella promozione di modelli di business duraturi e consapevoli, mentre il panel “The Future of Tradition through Innovative Solutions” ha mostrato come tradizione e innovazione possano convivere attraverso nuove tecnologie e approcci progettuali.

La giornata si è chiusa con l’intervento di Laura D’Aprile, Capo Dipartimento per la Transizione Ecologica e gli Investimenti Verdi, e la sessione “Road to 2030”, dove Flavio Sciuccati, Luca Sburlati e Walter Bertin hanno delineato priorità e raccomandazioni per guidare una transizione sostenibile, equa ed efficace del settore moda italiano.

Le sei proposte chiave per una moda sostenibile e competitiva
Lo studio “Just Fashion Transition 2025” ha formulato sei raccomandazioni per favorire una trasformazione giusta ed efficace entro il 2030:

  • Per le istituzioni: favorire l’innovazione e premiare i comportamenti sostenibili.

  • Per le aziende: concentrarsi su interventi pragmatici e guidare la filiera con collaborazione e condivisione delle best practice.

  • Per entrambe: creare consorzi per aumentare scala e potenziale di investimento, e quantificare e promuovere l’impatto competitivo del settore.

Le voci dei protagonisti
Luca Sburlati, Presidente di Confindustria Moda, ha affermato: “La sostenibilità non è un costo, ma l’identità industriale e il vero motore della competitività del Made in Italy. Da Venezia rilanciamo un appello: lavoriamo insieme per un’industria più forte, più pulita e più equa".

Flavio Sciuccati (TEHA) ha evidenziato la necessità di collaborazione sistemica tra tutti gli attori del settore, mentre Walter Bertin (Confindustria Veneto Est) ha sottolineato come la sostenibilità sia ormai parte integrante della cultura imprenditoriale della filiera moda veneta.

Le aziende presenti hanno confermato l’importanza della tecnologia e dell’innovazione per tradurre la sostenibilità in valore concreto. Luigi Fontanesi (Greenberg Traurig) ha evidenziato il ruolo dell’innovazione tecnologica come asset strategico, mentre Corrado Brondi (Give Back Beauty) ha ribadito l’equilibrio tra performance economica, impatto ambientale e responsabilità sociale come vantaggio competitivo.

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