Quante volte nell’arco della giornata ci capita di provare un’emozione che non sappiamo spiegare, che non sappiamo attribuire ad una causa? Quante volte al lavoro, a scuola, nei contesti in cui dobbiamo svolgere al meglio un compito, ci assale l’ansia che se non ci paralizza ci rende molto difficile ottenere il risultato voluto? Molto spesso, ciò che ci sta accadendo, è che ci stiamo confrontando, inconsapevolmente, con le nostre personali “guide del Sé”. Le “guide del Sé” rappresentano i nostri canoni personali, ovvero la rappresentazione della persona che vorremmo essere (il Sé ideale) e quella della persona che dovremmo essere (il Sé imperativo). Ciascuno di noi costruisce, crescendo, queste due coordinate personali e le confronta continuamente con il proprio modo di pensare, di sentire e di agire, in una data situazione. Cosa accade quando i nostri pensieri e le nostre reazioni non ci piacciono, le consideriamo sbagliate, non in linea con la persona che vorremmo essere o che dovremmo essere? La delusione, la tristezza possono informarci che il modo con cui abbiamo affrontato o stiamo affrontando una data situazione è molto diverso dalla rappresentazione del nostro Sé ideale, ovvero dalle aspettative che nutriamo verso noi stessi su “come vorremmo essere”. Dando attenzione ed ascolto a queste emozioni potremmo accorgerci che forse, in alcuni casi, esigeremmo da noi stessi molto più di quanto siamo in grado di dare e dal confronto con i nostri canoni interiori non possiamo che uscirne sofferenti. Del resto nutrire un Sé ideale ricco, ci aiuta a creare per noi obiettivi importanti di realizzazione e a realizzare le nostre aspirazioni. Infatti, quando riusciamo a “fare bene” ciò che vorremmo da noi, proviamo gioia ed entusiasmo. E l’ansia, e l’agitazione? Che cosa raccontano di noi queste emozioni? Possono dirci che il nostro comportamento, il nostro modo di affrontare una prova, è lontano dall’immagine che intimamente coltiviamo del nostro “dover essere”; che stiamo trasgredendo ad un “obbligo”, ad un “dovere” che ci siamo imposti. E’ possibile che questa consapevolezza ci porti a accettarci un po’ di più anche quando non siamo all’altezza dei nostri “devo”. Sollievo e rilassamento sono le sensazioni che accompagnano l’accettazione serena di noi e dei nostri limiti. Il percorso dell’accettazione e della crescita personale non ha fine. In alcuni momenti lo riusciamo a percorrere da soli; talvolta dobbiamo chiedere aiuto ai professionisti. Di certo può contribuire a rendere la nostra vita davvero piena e soddisfacente. Dr.ssa Erika Marangoni Tel: 388-3637623 - Email: erikacounselor@gmail.com
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