In Europa scende la domanda di rame e, dunque, per difendere il futuro dell'azienda, si è costretti a ridurre i costi di produzione. Nessuna buona nuova per i dipendenti della Ilnor di Scorzè, i cui licenziamenti sono stati confermati ieri pomeriggio, a seguito dell'incontro in Regione con i sindacati. Durante l'incontro, la Ilnor ha illustrato le ricadute sull'attività aziendale, in riferimento al mercato europeo e italiano del rame. Considerato il calo complessivo del consumo di rame, le previsioni per il futuro delle aziende produttrici, tra cui la Ilnor, non sono di certo rosee: "Pur avendo incrementato del 5% la quota di mercato in Italia nei primi nove mesi dell’anno - recita il comunicato stampa diramato ieri - I volumi di vendita di Ilnor hanno scontato la contrazione del comparto (-14%). Ora l’unica leva per far fronte alle ingenti perdite è rappresentata da un processo di riduzione dei costi". Come? Trasferendo alcune attività dalla sede di Scorzè a quella di Brescia. In questo modo, la sede di Scorzè subirà un ridimensionamento, pur mantenendo attive le attività di laminazione di finitura e di lavorazioni a valle. Questo però comporterà la riduzione del personale organico da 130 a 80 dipendenti nel giro di otto mesi. "Al fine di minimizzare il disagio socio-occupazionale - conclude la nota - Ilnor ha ribadito la più ampia disponibilità a valutare gli strumenti percorribili che risulteranno essere più idonei".
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