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Suicidi in università, aumentano le vittime della retorica del merito

Suicidi in Università, il merito che uccide ed il sostegno psicologico che manca

Da Milano a Palermo i casi di questi giorni, ma anche Padova ne ha vissuti diversi. In Italia, negli ultimi anni si sono registrati una serie sempre crescente di casi di suicidio tra studenti universitari, che hanno suscitato preoccupazione e dibattito sulle cause e su come prevenire questi tristi eventi, principalmente da parte delle associazioni e dei sindacati studenteschi. Le condizioni psicologiche dedella componente universitaria sono state identificate come un fattore importante nei casi di suicidio. La pressione per eccellere, il carico di lavoro e le difficoltà economiche sono solo alcune delle difficoltà che gli studenti universitari possono affrontare. Inoltre, l'isolamento sociale e la mancanza di sostegno psicologico possono acuire queste difficoltà. È importante notare che la retorica del merito, che esalta la dura competizione e l'individualismo, può avere un effetto dannoso sulla salute mentale degli studenti. Questa retorica spesso conduce gli studenti a credere che il fallimento sia una questione di mancanza di capacità o di impegno, piuttosto che di una serie di fattori esterni, come l'economia o le condizioni sociali. Questa mentalità può portare gli studenti a sentirsi sopraffatti dalla pressione e a perdere la speranza.

Suicidi in Università, il sostegno psicologico negato

A distanza di qualche giorno giunge anche la posizione della Ministra Bernini, che definisce il merito un percorso di conquista di se stessi. Non ci sta la Presidente del Consiglio Nazionale Studenti Universitari Alessia Conti, studentessa dell'Università di Padova: "Siamo costantemente in competizione gli uni con gli altri e ogni fallimento è vissuto in chiave negativa perché siamo solo voti, numeri, stime, solo concorrenti di un sistema universitario che ha perso il suo legame con le persone che lo costituiscono" Per prevenire ulteriori casi di suicidio tra gli studenti universitari, a meno che non si voglia stravolgere il sistema universitario e forse non solo quello, è necessario fornire un sostegno psicologico adeguato. Questo può includere programmi di counseling universitari, gruppi di supporto e opportunità per l'espressione e la comunicazione. "Quante sono le risorse statali per gli Atenei a favore di sportelli di assistenza psicologica? Quali sono le iniziative messe in atto per insegnare la collaborazione, la solidarietà, l'empatia? In quali occasioni ci viene dimostrato che fallire non è un problema?" prosegue Conti. Ovviamente, i casi di suicidio tra gli studenti universitari sono un problema serio che richiede una soluzione a più livelli. Emerge la necessità che la retorica del merito venga sostituita da una cultura che valorizzi la collaborazione e il benessere personale e che sia garantito il sostegno psicologico, per aiutare gli studenti a gestire la pressione e a promuovere il loro benessere emotivo e mentale. Servono più fondi alle Università e all'istruzione e serve la figura dello psicologo di base. Le proposte del governo? Per ora solo tagli.
Enrico Caccin
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